Cinquantadue pagine di formato “A4” dedicate principalmente alla regione. Le propone il numero 35 de “Il monitore della Toscana”, periodico edito dall’Associazione per lo studio della storia postale toscana (20,00 euro).
Sottoscrivendo anche riferimenti all’attualità con la nota di Giovanni Guerri “Odessa, Ucraina”: un tempo in città erano presenti agenzie di mercanti come Mavrogordato e Rodocanachi, greci di origine ma stabilitisi a Livorno. Oppure, con l’articolo di Dino Pelagotti, “1630: La peste viene anche per posta?”, intervento ragionevolmente ispirato alla pandemia da coronavirus.
Proseguendo nello sfogliare la rivista, ecco i contributi di altri specialisti: Alberto Càroli (partecipe con “«Elba», il piroscafo postale allungato: dal progetto all’affondamento”), Alberto Quercioli (“La Toscana di Arthur Maury”), Paolo Saletti (“Piccola storia postale, anzi piccolissima”), ancora Alberto Càroli (ha curato “Il «cerchio grande» della provincia di Firenze”) e Clemente Fedele (sempre nelle vesti di curatore, “Davide Boerio post-doctoral researcher presso The euronews project”).
Accanto agli approfondimenti, si aggiungono le rubriche: puntano a cronache sociali e a segnalazioni riferite al territorio.