Un numero che il presidente dell’Associazione per lo studio della storia postale toscana, Alberto Càroli, definisce “inusuale”, perché affronta anche misure non realmente concretizzate o, del senno di poi, risultate inutili. “La ragione della proposta di questi argomenti -annota lungo l’editoriale- sta nel fatto che ogni aspetto che coinvolga il servizio della posta merita di essere conosciuto, approfondito e fatto emergere dall’oblio per cristallizzarlo in un archivio virtuale pubblico a disposizione di chi potrà trarne ulteriori indicazioni e magari fornire spiegazioni definitive, certe e circostanziate”.
Al centro della notizia figura “Il monitore della Toscana” 36, costituito da 48 pagine di formato “A4” con immagini a colori (20,00 euro).
Questi gli autori e gli argomenti affrontati: Alessandro Pratesi, “24 Giugno 1811. La convenzione postale tra l’Impero francese e il Principato di Lucca”; Alberto Càroli, “Profumare, disinfettare, spurgare le lettere. Metodi praticati, codificati, ipotizzati”; Fabrizio Finetti, “La prima lettera di Vito dagli Usa”; Enrico Bettazzi, “La censura postale a Pistoia 1940-1945”; Alberto Càroli (a cura di), “Il «cerchio grande» della provincia di Massa-Carrara”. Si aggiungono le cronache sociali (con un ricordo per la scomparsa di Paolo Vaccari), la rubrica dedicata agli aspetti regionali e una quarta di copertina dovuta a Sergio Leali (continua).