Ultimo volume, almeno per ora, del lavoro di Ketty Borgogno, Massimo Giuliani e Giulio Paravagna intitolato “Catalogo delle varietà di riporto nei francobolli della Repubblica italiana”. È il terzo della serie e affronta il periodo compreso tra il 1964 (dal tributo per Galileo Galilei) e il 2014 (arriva alla “Giornata della filatelia”, aggiungendo posta aerea, foglietti e libretti). Appare più ampio rispetto ai precedenti (le emissioni sono in numero maggiore), tanto è vero che conta 128 pagine, sempre caratterizzate da tabelle, valutazioni economiche e poi immagini riprodotte a colori (25,00 euro).
Come i precedenti realizzato dall’Associazione filatelia italiana specializzata, si concentra, ancora una volta -lo si legge nella prefazione- su “quei piccoli difetti di stampa generati da modeste imprecisioni di lavorazione nella preparazione del cilindro o della lastra o anche da scarsa pulizia degli stessi, che si ripetono costantemente nella medesima posizione in tutti i fogli, o almeno in buona parte della tiratura”. I filatelisti li chiamano appunto “varietà di riporto”, anche se è un termine improprio, poiché riferito alla tecnica litografica, in disuso da tanto tempo. Giulio Bolaffi e Mario Azzolini li definivano rispettivamente “difetti di incisione” e “varietà costanti di vignetta”.