“Il ritrovamento di documenti che solo il caso, la fortuna e la caparbietà di voler scoprire cose nuove hanno permesso di riportare alla luce consentendo di condividere aspetti postali inediti”. Il concetto è stato espresso dal presidente dell’Associazione per lo studio della storia postale toscana, Alberto Càroli, presentando il nuovo numero, il 37°, della rivista sociale “Il monitore della Toscana”. Ancora una volta -puntualizza- l’intero contenuto “è il risultato di una peculiare attenzione nei confronti della materialità postale, in ogni suo aspetto”.
Le 52 pagine di formato “A4” con immagini a colori (20,00 euro) propongono sette articoli principali, cui si aggiungono le rubriche. A firmarli, lo stesso Alberto Càroli (è l’intervento “Piombino, il titolo di città, lo stemma e i bolli «d’entrata» francesi del 1806), Alessandro Pratesi (15 Luglio 1790 - Giovanni Lamperi da Parigi: cronaca di un anniversario”), Sergio Leali (“L’epistolario di Giuseppe Poggi da Montanara”), Elisa Gardinazzi e Alberto Càroli (“Toscane le ultime lettere disinfettate”), Carlo Innocenti (“L’ufficio di Pescia nel periodo napoleonico. Le tribolazioni di un servizio postale a inizio ‘800”), Francesco Bernocchi (“Dall’incisione manuale al timbro postale. Enrico Michelassi e le due successive generazioni”), Fabrizio Finetti (“Un primato inosservato. La lettera toscana più costosa di sempre?”).