“The egyptian maritime postal history 1845-1889”. Ovvero, “La posta marittima in Egitto 1845-1889”. È il titolo del lavoro scritto in inglese e francese da Hany Salam ed edito dal Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie.
All’interno delle 106 pagine di formato “A4” con immagini essenzialmente a colori (40,00 euro), “una gamma di informazioni completa e piuttosto inedita”, annota nella presentazione l’ex presidente del sodalizio, Patrick Maselis. “L’autore non si è accontentato di recensire o enumerare i documenti spesso rari, ma ricostruisce il contesto storico”.
Contesto storico agevolato dalla collocazione geografica del Paese, che di fatto unisce tre continenti, ponendolo da sempre al centro delle strade commerciali e postali. E in un’epoca in cui, anche se formalmente sottomesso all’Impero Ottomano, il territorio aveva un’ampia autonomia, tanto da essere guidato persino da un viceré.
Quattro i capitoli che caratterizzano lo studio; riguardano i primi tentativi di costituire una compagnia marittima commerciale nazionale, la fase della maturità, l’amministrazione tra il 1870 e il 1898, gli agenti marittimi.
Da notare, ad esempio negli annulli, l’impiego dell’italiano quale, allora, lingua franca del Mediterraneo.