È scritto in francese e inglese, ma l’autore è l’italiano Paolo Bianchi. Al quale è dovuto il libro “Lettres de la Grande armée”. Mentre ora al cinema si riscoprono le gesta di Napoleone Bonaparte interpretato da Joaquin Phoenix, le 144 pagine “A4” con immagini a colori (40,00 euro) affrontano il tema epistolare.
Sono -annota lo specialista nella prefazione- “pezzi emblematici della collezione di storia postale militare. Lettere, scritte in un’epoca che, con un’intensità differente, ci fanno scoprire un mondo di ussari, corazzieri, cacciatori a cavallo, celebri marescialli e ufficiali di stato maggiore con le loro sciabole rutilanti, dalle sontuose uniformi e dai copricapo a piume. Giovani ufficiali e soldati rischiarono la vita per una «grandeur» che ora noi non possiamo più giustificare”.
Le missive furono spedite attraverso tutta l’Europa, cosa che le rende interessanti per gli studiosi di numerosi Paesi. Tante corrispondenze sono intriganti per il loro contenuto, la personalità del mittente, le descrizioni dettagliate degli avvenimenti militari. Sapendo che in un prossimo avvenire nuovi archivi dovrebbero venire alla luce per la gioia dei futuri collezionisti e ricercatori.
Due i capitoli, concernenti la prima (1805-1808) e la seconda Grande armata (1812-1814); vengono completati da liste riguardanti i cachet di franchigia e i bolli in uso dal 1812 al 1814.