Per volontà di Achille Vanara, che ha realizzato lo studio con il compianto Italo Robetti, ha un ulteriore proseguimento il percorso intitolato “La comunicazione epistolare da e per Torino”. L’ultima opera uscita è la seconda parte del sesto volume; risulta dedicata ancora a “I bolli della nazione piemontese (1800-1802)”. Come le precedenti, vede in qualità di editore l’Associazione nazionale collezionisti annullamenti italiani.
Le 174 pagine “A4” dalle immagini quasi sempre a colori (20,00 euro) completano l’esame delle sedi postali, cominciando da Lanzo e andando a Casalborgone, ricordando che -si legge nella presentazione- i bolli di partenza “degli uffici esistenti nel Piemonte di allora vengono mostrati secondo un criterio cronologico, in riferimento alla prima data d’uso conosciuta”. Sfilano così impronte, missive, annotazioni specifiche per ogni presidio e talvolta anche citazioni d’interesse ricavate dai contenuti delle corrispondenze, numerose delle quali conservate all’Archivio di stato.
Arrivando a questo titolo, almeno per ora, si conclude il lavoro iniziato circa dieci anni fa, “con la speranza che in futuro qualcuno prosegua quello che noi abbiano iniziato”.