Secondo l’attuale impostazione della casa editrice, Cif-Unificato, è il volume “Europa 10”, frutto della suddivisione in due parti del settimo. Conta 424 pagine con testi in italiano, immagini a colori e quotazioni nella moneta comune (43,00 euro); si concentra esclusivamente sull’area dell’ex Jugoslavia nelle sue diverse e articolate declinazioni, trattandola dagli albori al 2023.
Paesi chiave del lavoro risultano Serbia (i francobolli più antichi datano 1866) e Montenegro (1874), arrivando alle produzioni successive alla Prima guerra mondiale con lo Stato serbo-croato-sloveno (1918) e poi appunto alla Jugoslavia (1921). Anche il conflitto seguente ha provocato modifiche territoriali, poi grossolanamente rientrate. Fino all’implosione, nel momento in cui il “contenitore” ideato per gli slavi del Sud ha cominciato a perdere pezzi: nel 1991 -quando giunsero emissioni specifiche- l’hanno abbandonato la Croazia, la Macedonia (dal 2019 diventata Macedonia del Nord) e la Slovenia; nel 1992-93 la Bosnia ed Erzegovina (con in più le due aree parzialmente autonome, cioè la croata e la serba); nel 2005 il Montenegro; nel 2006 la Serbia. Si aggiunge il capitolo del Kosovo, dal 2000 come Missione di amministrazione a interim delle Nazioni Unite, otto anni dopo quale realtà a sé stante.