Modena, capitale. Lo è stata per 261 anni, gli stessi ai quali è dedicato il volume “Ducato di Modena & Reggio 1598-1859”. Edito da Artioli per conto del Banco San Geminiano e San Prospero di Modena - Gruppo banco popolare, offre 322 pagine a colori di grande formato e costa 80,00 euro (su richiesta a Vaccari srl).
Il periodo -scrive il coordinatore del lavoro, Paolo Vasco Ferrari- “ha avuto un forte riscontro nelle attività economico-amministrative, nella vita di corte, nella politica estera, nelle corporazioni, ed in tutte quelle proprie di una città che, seppure piccola, esprimeva questa alta dignità”.
L’intento è fornire “un quadro di insieme che consenta di dare una appropriata collocazione” al Ducato nella prospettiva italiana di quei secoli, “attraverso un percorso che interessa l’iconografia e la vita dei duchi, le alleanze matrimoniali, le modalità di espansione del territorio, soffermandosi su quanto prodotto in campo culturale, artistico ed artigianale”. Si parla, quindi, di storia, governanti, stemmi e distinzioni, monete, medaglie, arti e mestieri, stampa, arte.
Ma si parla anche di posta e di francobolli, questi ultimi introdotti nel 1852. Ad illustrare l’argomento è stato invitato Paolo Vaccari. “Ho voluto -spiega lo stesso esperto- offrire un colpo d'occhio di cosa la posta del Ducato ci ha lasciato. Visto il tipo di pubblico eterogeneo cui il libro è destinato, non ho approfondito l’argomento nei dettagli tecnici. Mi interessava, invece, proporre a chi è interessato alla storia locale una panoramica, in grado di rappresentare il nostro settore e le sue possibilità”. Spazio, dunque, alle scelte organizzative preparatorie, alle prove, agli aspetti produttivi della serie con l’aquila estense e di quella del Governo provvisorio. Il saggio offre anche diversi documenti affrancati; uno riporta il timbro con lo stemma sabaudo, ideato in modo da coprire l’emblema della casata precedente. Un nuovo capitolo si era così aperto...