Le trattative proseguono. Nella corsa finale per concordare l’elenco di chi si aggiungerà al “Berlusconi IV”, restano da decidere non solo alcune delle competenze, ma anche il rango, dovendo optare tra sottosegretario e viceministro. Ormai sono le ultime ore, poiché la riunione a palazzo Chigi è fissata per lunedì alle 11, e i sottosegretari dovranno giurare nella stessa serata.
Tra i punti controversi figurano proprio le Comunicazioni, per le quali ora si fanno i nomi di Mario Landolfi, Pasquale Viespoli (entrambi provenienti da Alleanza nazionale) e soprattutto Paolo Romani (già Forza Italia). Preso con le difficoltà nel distribuire le restanti cariche all’interno della compagine governativa, il premier potrebbe rinviare a dopo le vacanze estive lo “spacchettamento” dell’attuale dicastero allo Sviluppo economico e, di conseguenza, la scelta di questo e degli altri viceministri.
Intanto, l’opposizione ha definito il proprio “Governo ombra”, una squadra -precisano dal Partito democratico- “pronta a contrastare le azioni del governo di Silvio Berlusconi ma anche a proporre soluzioni alternative ai problemi che affliggono il Paese”. I “ministri” sono ventuno, esattamente come quelli ufficiali. Non sempre, tuttavia, le “deleghe” sono parallele. Lo Sviluppo economico è guidato dal trentasettenne Pd Matteo Colaninno, e una delle differenze riguarda la Comunicazione: “a presidio della libertà di informazione”, rimane un “dicastero” a se stante, guidato dalla quarantaseienne ex diessina (ora Pd) Giovanna Melandri.