Il francobollo, che pure era stato chiesto, non arriverà. Giungeranno però gli annulli, a ricordare i vent’anni dal disastro alla centrale nucleare di Cernobyl, in Ucraina, ed a ringraziare la fondazione “Aiutiamoli a vivere”, che dall’Italia sostiene le necessità dei bambini bielorussi. Bambini che ancora oggi debbono combattere contro i terribili effetti delle radiazioni.
La prima sottolineatura marcofila verrà impiegata oggi a Bologna, dov’è in programma un convegno di studi; poi seguiranno le altre impronte, praticamente identiche, disponibili a Trento il giorno 20, Cagliari, Ghedi (Brescia) e Partinico (Palermo) il 23, Bergamo e Cremona il 25 e infine Terni il 26 aprile, giorno esatto dell’anniversario.
L’iniziativa postale, però, non è fine a se stessa. La fondazione “propone a tutti i propri comitati ed a tutte le famiglie ospitanti di poter lanciare un «ricordo», un «messaggio»” alle famiglie, ai bambini, alle interpreti, alle maestre e agli amici bielorussi. Per farlo consiglia di impiegare le 20mila cartoline prodotte (quattro i soggetti), da obliterare con uno degli annulli richiesti.
Ma non c’è solo l’incidente atomico. Oggi la fondazione “incoraggia ogni iniziativa volta ad informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle emergenze locali e su quelle dei Paesi dell’Est europeo ed in via di sviluppo in Africa, Asia ed America Centromeridionale, sostenendo il principio della cooperazione” tra essi, l’Italia, l’Unione Europea e le altre realtà industrializzate. Anche se le Bielorussia resta tra le mete privilegiate delle sue spedizioni umanitarie.