Immancabile, com’è giusto che sia, anche perché il luogo in cui si è svolta la manifestazione non è proprio baricentrico per gli italiani. E, in ogni caso, determinati cimeli meritano di essere esaminati nel tempo, al momento giusto e con la luce adatta.
Così, pure l’edizione 2013 di “Monacophil” ha originato il “Catalogue de l’exposition des 100 timbres et documents philatéliques parmi les plus rares du monde”. Ossia il repertorio a colori con tutti i francobolli e le buste, corredati dalle relative schede in francese ed inglese, presenti alla mostra ospitata presso il Musée des timbres et des monnaies. Sono stati richiesti ai proprietari dal Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie, che poi ha edito il volume, di 160 pagine e in vendita al costo di 60,00 euro.
Sotto ai vetri protettivi, ecco ad esempio alcune prove del “Penny black” (oggi conservate in Germania); francobolli rivoluzionari di Sonora, in Messico; spettacolari gemme svedesi; una lettera da Budrio per Collevecchio con due esemplari del 5 bajocchi pontificio, uno dei quali falso per ingannare il servizio postale; una missiva spedita attraverso la “boule de Moulins” e rinvenuta solo nel 1982, oltre centodieci anni dopo; la coppia del 12 centesimi canadese emesso nel 1854… Tutto materiale con cui lustrarsi gli occhi!
Fra i prestatori, oltre al principe Alberto II di Monaco ed alla regina Elisabetta II, alcuni italiani, ad esempio Paolo Vaccari.