Di certo, non è immediato. Tra i francobolli di Slovenia emessi il 29 marzo, spicca quello simbolico dovuto a Robert Žvokelj. È un “B” in vendita a 0,98 euro; riguarda i vent’anni trascorsi da quando il Paese -era l’1 maggio 2004- entrò insieme ad altri nove candidati nell’Unione Europea.
“L’adesione ci ha portato benefici finanziari e sviluppo, dando ai cittadini l’opportunità di cercare lavoro in altri Stati membri e semplificando i viaggi all’interno dell’Ue. La moneta comune -l’euro- ha agevolato gli affari per le aziende e reso più facili i pagamenti per i privati”, ammette dalla sede governativa Nataša Bušljeta.
L’appartenenza “comporta pure altri vantaggi, ma anche responsabilità. Insieme agli altri ventisei partner dobbiamo garantire che l’Europa rimanga un continente con tradizioni e lingue diverse ma con valori condivisi come la democrazia, la libertà e la giustizia sociale. In futuro dovremo continuare a sederci allo stesso tavolo per cercare soluzioni e adottare decisioni per il bene di tutti”.