Oltre cento le opere tra disegni, libri, medaglie, armature, ma soprattutto dipinti, presenti alla mostra in corso fino all’1 aprile a Milano presso le Gallerie d’Italia; s’intitola “Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo”. È dovuta a Simone Facchinetti e Arturo Galansino. Va notata per il significativo numero di quadri (almeno sei) a carattere postale. Dove cioè il personaggio, per sottolineare il proprio ruolo prestigioso nella società dell’epoca, si fa riprendere con una o più lettere tra le mani o sul tavolo di lavoro. Di Giovan Battista Moroni vi sono gli oli che raffigurano un signore sconosciuto (è il “Ritratto di uomo con lettera” del 1560-1565 circa), il poeta Giovanni Bressani (1562), il podestà Antonio Navagero (1565), un altro notabile (“Ritratto di uomo con due figlie”, 1572-1575 circa), il commerciante Bernardo Spini (1575 circa). Si aggiunge, però di Lorenzo Lotto, “Ritratto di giovane” (1530 circa). Fra gli elementi alternativi utilizzati per “raccontare” la persona da raffigurare vi sono ad esempio i libri (impiegati in particolare con gli ecclesiastici e i dotti), le forbici (con il sarto), il ventaglio (per le donne), l’ancora più simbolica clessidra. L’esposizione è suddivisa in nuclei tematici, dedicati soprattutto a particolari aspetti della produzione firmata dall’artista lombardo. Si comincia con Alessandro Bonvicino detto il Moretto, che fu il maestro del protagonista. Vengono approfonditi poi, per dire, la figura di Lorenzo Lotto, il contesto trentino alla metà del Cinquecento, i ritratti del potere e quelli definiti “al naturale” (cioè senza idealizzazione), la preghiera individuale.
Quando una lettera faceva prestigio
25 Mar 2024 10:19 - APPOINTMENTS
Almeno sei i dipinti a contenuto postale presenti nella mostra “Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo”. È accolta fino all’1 aprile alle milanesi Gallerie d’Italia