Trasporti, telecomunicazioni ed energia: ma si parla anche di questioni postali al Consiglio dei ministri Ue che si svolge oggi e domani a Lussemburgo. Non a caso, la delegazione italiana è rappresentata dal ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, e dal viceministro ai Trasporti, Cesare De Piccoli. Avendo presente quanto ha espresso l’11 luglio scorso l’Europarlamento, e sulla base delle precedenti deliberazioni, in materia postale la Presidenza di turno portoghese ha proposto un compromesso che frena sul completamento del mercato interno. L’obiettivo è rimuovere i diritti esclusivi e speciali ancora presenti, salvaguardando al tempo stesso i compiti del servizio universale e garantendo un livello delle prestazioni che sia condiviso in tutti i Paesi. In base alle ipotesi, quale limite ultimo per far cadere gli sbarramenti ancora esistenti viene confermato il 2011, cioè il 31 dicembre 2010, come il Parlamento aveva suggerito. In più, viene aggiunta una clausola dilatoria di ulteriori due anni a favore di alcuni membri già individuati: Cipro, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria. “La decisione -commenta la Reuters Italia- rappresenta una sconfitta per la Commissione, che avrebbe voluto l’eliminazione delle barriere residue dal 2009, ma le misure liberalizzatrici hanno incontrato l’opposizione dei lavoratori postali, soprattutto in Francia, a causa dei timori per la perdita di posti di lavoro”. La bozza dell’accordo prevede una clausola di reciprocità: i Paesi che apriranno puntuali il mercato potranno, tra l’1 gennaio 2011 e il 31 dicembre 2012, impedire l’ingresso nel territorio nazionale agli operatori di Paesi che non avranno abbassato le barriere nel proprio. Tra i compiti della Commissione figura il supporto nel calcolare i costi netti del servizio universale. La posizione comune del Consiglio dovrebbe essere definitivamente adottata nel prossimo incontro e sarà inviata all’Aula per la seconda lettura, così come prevede la procedura di co-decisione. Soddisfatto il ministro Gentiloni. “Si tratta di un buon accordo”, riporta “Repubblica”. “L’Italia ha già fatto molti passi in avanti. Resta la posta al di sotto dei 50 grammi che si farà entro il 2010. Ci sono le condizioni -ha aggiunto- perché si aiuti la concorrenza senza ridurre la qualità dei servizi”.
Liberalizzazione, confermato il 2011
01 Ott 2007 21:49 - FROM ABROAD