Treni, banche, rifiuti altrui e magari anche poste: l’Italia dei consumatori e degli utenti sta aspettando l’1 luglio, giorno in cui le norme sulla “class action” dovrebbero entrare in vigore. La procedura è già diffusa negli Stati Uniti e in altri Paesi europei. Riguarda -specificano da palazzo Chigi- “la possibilità che associazioni di consumatori, di utenti, di professionisti o Camere di commercio possano richiedere al tribunale la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione di somme dovute in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali illecite o di comportamenti che contrastano il principio della concorrenza, sempre che ledano i diritti di una pluralità di consumatori o di utenti”. Tra i primi bersagli potrebbe esserci, appunto, Poste italiane. Succede soprattutto in Lombardia, dove ancora ci sarebbero pesanti arretrati da smaltire, come lettere, stampe e pacchi spediti prima di Natale e bollette in scadenza. Colpa del solito ingolfamento che precede le feste, ma non solo. Ad ostacolare il lavoro, e quindi a far aumentare le giacenze, ha contribuito l’assenza degli operatori: alle carenze di organico si aggiungono problematiche come malattie, ferie e il blocco delle prestazioni straordinarie, voluto dai lavoratori per protestare contro la politica del personale adottata dalla società.
“Class action”, nel mirino anche le Poste
17 Gen 2008 13:18 - NEWS FROM ITALY