Doveva essere il 60 centesimi per l’entrata in vigore della Costituzione, ma poi è andata diversamente. L’idea c’è e resta confermata: l’Italia sta lavorando ad un francobollo in lamina d’oro.
A rivelare il progetto è stato questa mattina a «Milanofil» il direttore della divisione filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini. “Abbiamo continuato -ha detto- le sperimentazioni tecniche sui materiali sostitutivi della carta… realizzando con successo l’emissione in lamina di legno, dopo il francobollo su seta e quello su merletto, mentre per quanto riguarda le riproduzioni in lamina, confermo che la realizzazione del francobollo in lamina d’oro per i 60 anni della Costituzione è stata solo rinviata e quindi si farà”.
Non è l’unica sorpresa. È infatti “imminente” l’apertura dello spazio filatelia di Napoli, “mentre è in avanzata fase di attuazione il progetto riguardante Bari e Trieste”.
A richiesta del giornalista Danilo Bogoni, Marisa Giannini commenta anche la recente decisione di distruggere i 4mila (2mila per colore) foglietti dei diciottenni scampati l’anno scorso alla triturazione. “Purtroppo -ha ammesso- qualche cattivello di turno c’è stato”. Di norma, i “fuori decreto” servono per compiti istituzionali, cioè per essere dati ai giornalisti, al ministro, a chi firma il bollettino, all’Upu, ai centri meccanizzati postali per il riconoscimento. Così non è andata con i foglietti: dal 2006 “sono in una stanza blindata” e dall’ottobre 2007 ne è stata chiesta la distruzione. Della vicenda -ha concluso- se ne è occupata la Magistratura e la Guardia di finanza, “che hanno constatato quello che ho detto”.