L’idea, sottoscritta da Circolo filatelico fiorentino ed Associazione per lo studio della storia postale toscana, risale al 2003 e il Consiglio comunale di Firenze l’approvò: creare un museo per “documentare la storia locale attraverso le vicende del servizio postale dal Medioevo ad oggi”.
Cinque anni dopo, tuttavia, il progetto è ancora nel cassetto. Da qui l’iniziativa del consigliere cittadino Enrico Bosi (Forza Italia - Pdl), il quale ha presentato un’interrogazione al sindaco, Leonardo Domenici, per ricordare l’impegno assunto.
“Ci avviciniamo -dice a «Vaccari news» Enrico Bosi- al centocinquantesimo anniversario dall’Unità d’Italia e non è stato individuato ancora un posto. Per noi, gli spazi ci sarebbero: nel complesso immobiliare delle Murate dovrebbe trovare sede il nuovo Museo del Risorgimento, disfatto nel 1939 e finito nelle casse, parte delle quali danneggiate nel 1966 per l’alluvione. Ora dovrebbe essere ripristinato e gli oggetti restaurati: qui, in una sezione specifica, sarebbe logico ospitare anche il Museo dei francobolli e della storia postale del Granducato di Toscana, il cui argomento è in linea col periodo storico considerato”.
Nessun problema nemmeno per i soldi che, secondo il consigliere, ci sarebbero, mentre la gestione sarebbe prestata, in forma volontaria, dai due circoli proponenti.
Sessantanove anni, Enrico Bosi è filatelista, come lo furono il padre e soprattutto lo zio. Si interessa di Germania Reich ed Occupazioni, ma anche di Spagna, Vaticano, Francia ed altri Paesi. Quando... il tempo lo permette, naturalmente.