Non solo le storie postali che, tra ieri ed oggi, “affollano” la rocca di Bazzano (Bologna), dov’è in corso “Filatelica 2008” (i lavori si chiuderanno attorno alle ore 12).
Anche l’Accademia italiana di filatelia e storia postale racconta delle storie, con il semestrale “Storie di posta”. La rivista, come d’abitudine, spazia nel tempo, perché la filatelia -scrive Franco Filanci- non ha età: né nuova né ultracentenaria, semplicemente seducente e appassionante, per i suoi molti aspetti ancora sconosciuti, per i punti di vista insoliti che riesce ad offrire, per il suo background culturale ricco e spesso inesplorato.
Ed è proprio il presidente dell’Accademia ad aprire il numero, con uno studio sui francobolli in uso nell’Italia del 1861. Si riferisce più o meno allo stesso periodo il lavoro di Clemente Fedele: intitolato “Filatelia allo stato nascente”, riscopre il collezionismo di un secolo e mezzo fa.
Il presidente dell’Associazione filatelia italiana specializzata, Marcello Manelli, si sofferma sulla prima carta filigranata, mentre Enrico Veschi e Luigi Ruggero Cataldi proseguono nel valorizzare le figure, ormai scomparse, della vecchia amministrazione postale; ora tocca all’ispettore.
Tra le rubriche, compare un’ampia (6 pagine su 96 complessive) “Novità di posta & dintorni”, curata da Danilo Bogoni, tesa ad aggiornare su problemi, prodotti, cambiamenti riguardanti principalmente Poste italiane.
Il duo Fedele-Filanci firma inoltre “Il club dell’occhio attento”, nel quale viene recensito, fra l’altro, il libro di Mario Mentaschi e Thomas Mathà “Letter Mail from and to the Old Italian States 1850-1870”, edito da Vaccari srl.
“Storie di posta” è in vendita a 6,00 euro.