Niente da fare: la tanto citata “class action”, l’annunciato... riscatto dei cittadini nei confronti dei servizi inefficienti, non entrerà in vigore l’1 luglio. Come risultava palese negli ultimi giorni, oggi il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola ha confermato il rinvio all’1 gennaio 2009, per -riporta l’Agi- fare modifiche migliorative ed evitare la pioggia di ricorsi.
Perplesse le associazioni dei consumatori. “Se il rinvio -dice il segretario generale Adiconsum, Paolo Landi- dovesse portare a sostanziali miglioramenti saremmo perfettamente d’accordo, ma temiamo che non sia così, viste le pressioni di Confindustria”. Lo slittamento -aggiunge il segretario generale dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona- potrà essere accettato solo se porterà ad un significativo miglioramento della legge, intervenendo, ad esempio, sulla possibilità di agire contro la pubblica amministrazione e creando percorsi agevolati per le «small claims» (controversie di modico valore per le quali è forte la tentazione dei cittadini di rassegnarsi e lasciar perdere)”.
Domani alle 15.30 al dicastero si riunirà il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, nella prima seduta ordinaria dall’insediamento del nuovo Governo. Lo stesso Claudio Scajola illustrerà “le linee programmatiche del ministero e le misure contenute nel «piano di sviluppo» che verranno presentate poche ore dopo durante la riunione del Consiglio dei ministri”.
Intanto, Poste italiane è passata al contrattacco, organizzando la campagna “Dialogando con i consumatori - Costruiamo insieme”. Si tratta di alcune riunioni ideate per sviluppare il confronto con i sodalizi dei consumatori e far conoscere la realtà operativa che sta dietro i processi postali, le difficoltà, le punte di eccellenza. L’iniziativa, partita l’11 giugno da Bari, si concluderà solo l’11 luglio ad Aosta, dopo aver coinvolto numerose altre città.