Sono partiti il 10 settembre da Cracovia. Si chiamano Dariusz Malon, Malgorzata Wesolowska, Ludwik Sieczkowski e di professione fanno i portalettere a Lublino, centro situato a 150 chilometri da Varsavia.
In bicicletta intendevano percorrere i 1.300 chilometri dell’itinerario tracciato tra la Polonia e, passando da Vienna, Venezia. Esattamente come facevano i messaggeri imperiali 450 anni fa, nel XVI secolo. Un progetto impegnativo, tanto è vero che la ragazza ha rinunciato e al traguardo sono arrivati soltanto in due, dopo aver pedalato per 1.282 chilometri. Hanno raggiunto la sede di Poste italiane a Mestre e poi, questa volta con un passaggio in motoscafo, lo storico fondaco dei Tedeschi, sede delle Poste centrali cittadine. Qui hanno consegnato un messaggio da parte del loro direttore generale.
“Il collegamento permanente fra le tre città -ricordano da Varsavia- fu stabilito da re Sigismondo Augusto il 18 ottobre 1558, per mantenere buone relazioni diplomatiche ed economiche. Le comunicazioni erano garantite attraverso corrieri a cavallo”. Il primo responsabile fu proprio un italiano, Prospero Provana.
“Bravi -commenta l’esperto Clemente Fedele- i postali polacchi a festeggiare il 1558, anche se di fatto i desideri reali di impiantare un moderno sistema di posta cavalli su tale asse si scontrarono con il problema dei costi. Quella prima gestione si arenò in fretta e anche in seguito risultò difficile stabilire contatti stabili diretti con l’Italia. La soluzione fu di far arrivare le lettere a Vienna, in modo che trovassero coincidenza con l’ordinario diretto a Venezia. Anche in seguito, per i polacchi, Vienna sarebbe stata la porta postale d’Italia”.