Mentre il mondo è pronto a seguire la maratona elettorale statunitense, che ha avuto anche riscontri postali (i militari di stanza all’estero, in particolare, hanno potuto votare a distanza), soprattutto la vecchia Europa si confronta con il passato, a novant’anni dalla fine della Grande guerra.
La ricorrenza tocca pure l’Italia: il 4 novembre scattò l’armistizio, sottoscritto fra le parti il giorno precedente a villa Giusti. “Fin dalle epoche più remote -spiega Silvia Vaccari- la guerra ha accompagnato l’uomo nel suo cammino, divenendo un elemento inscindibile e al tempo stesso caratterizzante di qualsiasi civiltà, mutando, a volte sconvolgendo, i destini di interi popoli. E i libri ne sono i grandi testimoni; lo dimostra la biblioteca raccolta da Luciano Buzzetti che il 15 novembre metteremo sul mercato. Degli 853 titoli a carattere storico, buona parte riguarda gli aspetti bellici, esaminati sotto ogni punto di vista: cronaca militare, specialità d’armi, sviluppo della tecnica e così via”.
Naturalmente, non manca la sezione dedicata al Primo conflitto mondiale, ricca di un’ottantina di articoli. Fra cui, alcune “chicche”. Come le voci 69 e 80, ossia “Armistizio di villa Giusti (3 novembre 1918)”, documento prodotto direttamente dal Regio esercito nei mesi successivi agli eventi e “La battaglia di Vittorio Veneto (24 ottobre - 4 novembre 1918)”, album atlante ricco di dettagli sul combattimento e sui piani strategici definiti dai belligeranti. Oppure la collana, individuata nei lotti dal 40 al 65, realizzata dal ministero della Guerra. Avviata ad otto anni dal tacere dei cannoni, raccoglie -si legge nella premessa generale- la “copiosissima documentazione bellica” anche di fonte austroungarica, così da “mettere di contro gli uni agli altri i giudizi delle situazioni, i concetti direttivi e gli ordini che determinarono, nei due opposti campi, lo svolgimento delle operazioni”.