“Ripensare il ‘900”. Con questa collana, la Fondazione Istituto per la storia dell’età contemporanea vuole affrontare la storia sociale e politica, con particolare attenzione alla storia del lavoro. Un ambito in cui entrano a pieno titolo le vicende dei postali, sintetizzate in 360 pagine edite da Guerini e associati (28,00 euro). È il libro, dovuto a Mario Coglitore, “Il timbro e la penna. La «nazione» degli impiegati postali nella prima metà del Novecento”. Utilizzando come campioni i fascicoli dei dipendenti conservati presso le vecchie direzioni provinciali di Venezia e Torino, l’autore ricostruisce la quotidianità, professionale e non, del travet postale. Quella che emerge, però, è la storia della burocrazia italiana, con i suoi dipendenti indaffarati tra apparati telegrafici, timbri, regolamenti, disposizioni di servizio e rigide prassi operative. “Questi impiegati pubblici -spiega lo studioso- riempirono ordinatamente gli organici ministeriali orgogliosi”. “Le loro «mezzemaniche», se stavano chiusi in un ufficio a sbrigare pratiche amministrative, e le loro divise da soldati di una pacifica milizia al servizio della comunità, se appartenevano alla schiera dei postini che ogni giorno invadevano città e borghi rurali, si sporcavano d’inchiostro o si consumavano al frusciare delle borse a tracolla ricolme di lettere e cartoline”. Significativa è l’appendice documentaria, che propone, fra l’altro, stipendi (nel 1890 il ministro portava a casa 25mila lire l’anno, il direttore provinciale di prima classe 5mila, un portalettere di seconda classe 900), organizzazione interna del personale, suddivisione per sesso o numero di figli. Il volume verrà presentato lunedì 17 novembre alle ore 18 presso la Mondadori di Venezia, in San Marco 1345.
Tra timbro e penna, omaggio al travet
16 Nov 2008 00:33 - BOOKS AND CATALOGUES
Mario Coglitore ricostruisce la storia del dipendente postale durante il primo Novecento. Il libro sarà presentato domani alla Mondadori di Venezia