Se i percorsi di raccomandate, assicurate e pacchi sono oggi tracciati e, dunque, il controllo sui tempi di consegna si ottiene automaticamente, chi verifica il corriere “non massivo”, cioè l’ordinario od ex prioritario che dir si voglia? Anche nel 2007 l’incarico è stato affidato alla Izi, una società per azioni con sede a Roma, che si occupa di metodi, analisi e valutazioni economiche. Oltre al ministero dello Sviluppo economico, tra i clienti figurano Regione Lombardia, Comuni di Messina e Milano, Università degli studi del Sannio, Istat, Atac... Del suo lavoro -precisa il dicastero guidato da Claudio Scajola- sono state “accertate la regolarità delle procedure adottate... e la validità dei risultati”. La collaborazione, però, non si è chiusa con le performance 2007. Quest’anno l’azienda si è aggiudicata per la terza volta consecutiva la gara e dovrà assicurare i monitoraggi fino al completamento della liberalizzazione, atteso nel 2011. Verificando le tempistiche di consegna per oltre 90mila lettere test l’anno, inviate su 893 tratte nazionali. Suo compito, inoltre, è documentare il rispetto degli standard minimi estivi (giornate e orari di servizio...) di oltre 1.000 uffici nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Rilievi numerici a parte, presto -lo prevede il contratto di programma in vigore- dovrebbe diventare operativo il comitato di monitoraggio sulla qualità del servizio postale, composto da rappresentanti del ministero e della società diretta da Massimo Sarmi.
Qualità del servizio: ma chi registra i risultati?
15 Nov 2008 14:38 - NEWS FROM ITALY
È una società romana, la Izi, che raccoglie i dati sul traffico della posta non massiva