Riceve in salotto, di fianco ad una “Petronilla” di Nelly Buhrle-Anwander e sotto una serie di inquietanti oggetti, un tipo di moneta utilizzato in Africa per comprare gli schiavi. La passione per il collezionismo, si capisce, è altissima. Ma è con le cartoline che, parole sue, “un bonario hobby ha generato il mostro”. Di cui beneficiano un po’ tutti. Ad esempio i suoi lettori (diversi i libri su vari aspetti che ha firmato, senza contare le collaborazioni), ma anche i visitatori delle mostre dove il materiale è impiegato per ambientare e illustrare i percorsi, dedicati al mondo dell’arte (fra i tanti, quello per Pablo Picasso, al Vittoriano) o ai grandi fatti di cronaca (come il terremoto di Messina, al teatro Vittorio Emanuele della città siciliana).
Enrico Sturani, sessantotto anni, una laurea in Filosofia ed una carriera nello scrivere manuali per gli alunni delle scuole medie è, oggi in Italia, il collezionista di cartoline per antonomasia. O, come preferisce definirsi, il “cartolinaro”.
Un interesse nato da giovanissimo. “Ho iniziato -dice in questa intervista a «Vaccari news»- dalle cartoline di ragazzotte ammiccanti con il cappello da alpino”. Ad un certo punto, l’attività prende una piega diversa. “Erano i primi anni Settanta e da noi nessuno guardava le cartoline. In Francia già andavano per la maggiore e pensai di portarne su un po’ a Parigi, giusto per pagarmi la vacanza”. Così, comincia a riempirne una valigia, ma il contenuto non sarà venduto: viene utilizzato per scrivere un articolo, e poi un altro, e un altro ancora. Morale, oggi può vantare un patrimonio di circa 150mila pezzi.
Patrimonio a tutto tondo: dalle immagini di sperduti paesini a quelle di genere, da Cicciolina in versione... maximum per il Carnevale di Viareggio alle campagne politiche, dai movimenti underground alle realizzazioni dei pittori surrealisti. Certo, non le immagini acquistate dal tabaccaio sotto casa, ma quelle che comunque hanno un significato storico o sociale.
E non c’è pericolo per gli eventuali doppi, visto che la suddivisione è per tema, autore o stile e spesso il singolo pezzo si presta a più letture. Senza contare gli oggetti particolari. “Su supporti diversi dalla carta sono abbastanza comuni, ma vi sono cartoline con giochi meccanici, palloncini, che nascondono scherzi...”. Tutte messe da parte “senza spenderci più di tanto, in tempi fortunati”. E, visto le valutazioni attuali, si potrebbe aggiungere lungimiranti.