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editor Fabio Bonacina

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La protesta contro il “passatismo” ha coinvolto tutti i settori, anche quello postale. Come dimostrano i francobolli di Balla, ma anche le lettere e le cartoline, rinnovate non solo da un punto di vista grafico...

L'annullo fdc per la nuova emissione sammarinese
L'annullo fdc per la nuova emissione sammarinese

Il 5 febbraio 1909 c’era stata la prima pagina firmata dalla “Gazzetta dell’Emilia”, e probabilmente anche altri giornali avevano pubblicato il roboante annuncio. Ma l’iniziativa ha guadagnato la notorietà internazionale quando, era il successivo 20 febbraio, arrivò sul parigino “Le figaro”. Ed è proprio il 20 febbraio la data considerata ufficiale, quella del manifesto scagliato contro il “passatismo”.

Ad un secolo esatto, non si contano le mostre, le manifestazioni e le iniziative per celebrare il Futurismo. Ed anche il sistema postale dovrebbe partecipare. Innanzi tutto con la serie sammarinese agli sportelli da oggi. Alla quale potrebbe aggiungersi, ma non subito, un omaggio italiano, magari inserito in quel nuovo filone dedicato ai maestri italiani del Novecento, che per ora comprende soltanto Giacomo Manzù.

Un omaggio dovuto. D’altro canto, il movimento ha spesso impiegato la posta per esprimersi. Firmando -attraverso Giacomo Balla- tre dei sei francobolli usciti il 24 ottobre 1923 per la “Marcia su Roma”, all’epoca non graditissimi dal mondo dei collezionisti, che gli preferiva il più art nouveau Duilio Cambellotti, autore dei restanti esemplari.

Senza dimenticare il ruolo da utente del servizio postale. Numerosi sono gli artisti, da Giovanni Acquaviva ad Attilio Calzavara, da Tullio Crali a Fortunato Depero, da Bruno Munari ad Enrico Prampolini, da Mario Sironi ad Ernesto Amos Tomba, che hanno impiegato lettere e cartoline per fare arte futurista. O, più semplicemente, hanno trasformato le proprie opere in cartoline. Disegni, schizzi, composizioni, progetti, collage sono stati così recapitati al destinatario attraverso il postino. Non fermandosi soltanto all’espressione visiva. Armando Mazza, altro esempio, ha addirittura ideato le proprie liriche d’amore su cartolina: da una parte la poesia, dall’altra lo spazio per il francobollo, l’indirizzo e il messaggio.

L’approccio è anche organizzativo, come dimostrano le lettere e le cartoline ideate da Francesco Cangiullo (che, agli inizi della Grande guerra, sarà arrestato per aver svolto propaganda interventista distribuendo... cartoline), dove gli spazi sono previsti e ordinati secondo una precisa scaletta di priorità.

Le “Liriche d'amore” di Armando Mazza (Università degli studi di Milano - Centro Apice). Sotto, due cartoline firmate da Attilio Calzavara ed Enrico Prampolini (collezione Enrico Sturani)
Le “Liriche d'amore” di Armando Mazza (Università degli studi di Milano - Centro Apice). Sotto, due cartoline firmate da Attilio Calzavara ed Enrico Prampolini (collezione Enrico Sturani)



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