Se la Regione Puglia utilizza la rete di Poste italiane per consegnare referti medici e, in prospettiva, avviare campagne di comunicazione e agevolare i pagamenti, anche nel Nord non sfuggono le potenzialità che il gruppo può offrire al settore sanitario.
A Treviso l’Ulss 9 sta sperimentando il libretto sanitario elettronico, “un servizio innovativo che consente ai cittadini di avere a disposizione un vero e proprio archivio digitale personale per conservare, visualizzare e scaricare i referti medici”. Non a caso, l’assessore comunale alle politiche sociali e sanitarie è Mauro Michielon, un anno fa riconfermato nel consiglio di amministrazione di Poste italiane.
Il libretto è un archivio in abbonamento (il costo è per ora nullo, poi dovrebbe essere fissato a 16,00 euro l’anno) che permette all’assistito di consultare da qualsiasi postazione collegata a internet, quando vuole e in sicurezza la documentazione relativa alla propria storia clinica. Al tempo stesso, offre l’analisi dei singoli parametri, grazie ad un sistema grafico di confronto.
Per raggiungere il database basta, una volta iscritti, collegarsi a www.postesalute.it, inserire codice fiscale e password. Il centro servizi che gestisce il portale fa riferimento a Postecom e si occupa di consegnare ed archiviare, nel libretto del paziente, i referti clinici e diagnostici prodotti in formato digitale dall’Ulss 9 o da altre strutture sanitarie aderenti all’iniziativa. Il diretto interessato viene poi avvertito tramite un “sms”. Evitando gli spostamenti ed accorciando le tempistiche.
Il progetto emerge da una collaborazione più antica, avviata proprio con la consegna dei referti medici a domicilio e il pagamento del ticket sanitario all’ufficio postale.