Da Alessandria a Bolzano, da Gorizia a Bologna, dalla Spezia a Teramo, da Campobasso ad Avellino, da Bari a Reggio Calabria: sono sessantotto (distribuite principalmente nel Nord e nel Sud dell’Italia) le province che, da gennaio e per trentasei mesi (prorogabili di altri sei), vedranno il fattorino di Poste italiane trasformarsi -quando necessario- in messo notificatore per consegnare ai rispettivi destinatari cartelle e altri documenti esattoriali.
È l’esito della gara d’appalto organizzata da Equitalia, la società istituita per svolgere il servizio di riscossione nazionale dei tributi.
Operando come previsto dall’ordinamento giuridico, l’incaricato consegnerà il documento nelle mani del destinatario ovvero presso l’abitazione o dove esercita un’attività (articolo 138 del Codice di procedura civile). Nel caso sia persona giuridica (art.145), la notifica avverrà al rappresentante legale, alla persona incaricata a ricevere la notificazione od ad altra persona addetta alla sede.
Se il destinatario è assente, l’iter sarà completato ai sensi dell’art.139, consegnando il plico ad una persona di famiglia o a un addetto alla casa o all’azienda/ufficio, purché non minore o incapace (in alternativa, al portiere dello stabile o ad un vicino che accetti di riceverlo). In questo frangente, il messo dovrà poi spedire allo stesso destinatario una raccomandata per informarlo.
Quando le procedure standard non sono possibili, l’atto viene deposto in municipio e il destinatario avvertito con una raccomandata con avviso di ricevimento. Un’altra situazione è prevista nel momento in cui l’interessato risulti morto: compito nel messo è acquisire la visura dell’evento e inviarlo, insieme alla comunicazione di partenza, al mittente.