Cartoline e manifesti i principali (ma non gli unici) protagonisti, a Trieste fino al 21 febbraio, della mostra “Avanguardie di regime - Futurismi al confine orientale”, curata da Piero Delbello.
Organizzata dall’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata, approfondisce l’immagine applicata, tra il 1920 ed il 1940, ad eventi, occasioni, servizi, istituzioni, aziende. Arte pubblicitaria, design, lettering e fotografia -spiegano gli organizzatori- “furono terreni di interessanti esperimenti e prove per il Futurismo”, ma costituirono anche il luogo dove una sterminata (e, spesso, sconosciuta) miriade di artisti, pur non rientrando ufficialmente nelle file del movimento, applicò, in qualche modo, l’aria che il Futurismo faceva respirare. “Erano artisti minori, non era Futurismo e non erano futuristi, ma seppero mediare e mediarsi, talvolta anche confondersi, fra Futurismo, Déco, Cubismo, Costruttivismo”.
Tra le numerose cartoline (cui vanno aggiunte poche buste) sotto vetro, accanto ad esempi caratteristici come quello con la freccia rossa realizzata nel 1924 da Giorgio Carmelich per il Movimento futurista giuliano, lasciano stupiti l’invito a trascorrere l’estate in crociera sul mare (siamo nel 1934!) e le contemporanee, insipide e un po’ surreali, performance di Tullio Crali, che decisamente avrebbe dato il meglio di sé nell’aeropittura. Non mancano i richiami al settore: ecco il palazzo delle Poste, telegrafi e telefoni di Pola, oppure l’intero postale sovrastampato per il ventennale del Circolo filatelico triestino, scoccato nel 1940; chi l’avrebbe mai detto che una cartolina commissionata da un sodalizio di collezionisti sarebbe finita, settant’anni dopo, in una mostra dedicata alla grafica?
Anche tra i manifesti al piacere della visione si aggiunge quello della scoperta. È il caso del bozzetto per l’albergo diurno Vaccari realizzato da Giuliano Britz nel 1935. Oltre ad offrire bagni e barbiere, espletava un supporto per comunicare, via epistolare o per telefono. Altrettanto significativa è la pubblicità anni Trenta del cinema Impero, destinata a promuovere il film “Volo di notte”, tratto dal romanzo postale di Antoine de Saint-Exupéry, nel poster erroneamente storpiato in Saint-Empery. Lo stop autarchico non era ancora scoccato...
Il catalogo omonimo (320 pagine a colori, 25,00 euro), grazie alle immagini di buon formato, permette di avere sempre il repertorio iconografico a portata di mano.