Momenti di confronto e dibattito anche interessanti, ma non sembra che né la “Conferenza nazionale della filatelia”, svoltasi a Riccione l’1 settembre 2006, né il seminario “Quale futuro per la filatelia?”, organizzato in Vaticano il 24 ottobre 2008, abbiano avuto un seguito, un qualcosa su cui costruire. Diverso appare l’esito degli “Stati generali della filatelia”, tenutisi a Parigi il 2 aprile 2008. L’incontro, perlomeno, ha rappresentato la base per formulare la “Charte de la philatélie”, che vede coinvolti l’operatore nazionale, ossia La poste, e le associazioni che raccolgono i circoli (cioè la Fédération française des associations philatéliques, Ffap) e gli operatori commerciali (Chambre syndicale française des négociants et experts en philatélie, Cnep). Insieme condividono l’Association pour le développement de la philatélie, di cui sono membri statutari. L’obiettivo del documento è ricordare i valori comuni e precisare gli impegni dei firmatari, “per stabilire tra loro una fiducia profonda e durevole, una collaborazione costruttiva”, così da “rispondere alle attese dei filatelisti e accompagnare il necessario adattamento di questa passione alla cultura del XXI secolo”. Il testo, inoltre, mira ad incoraggiare la filatelia, in particolare fra i giovani, a sviluppare l’impiego del francobollo come strumento di comunicazione e a favorire una dinamica commerciale vitale. E davanti all’apertura del mercato postale, vuole riunire gli attori per far sentire la loro voce. In tale contesto, ogni interlocutore si impegna ad una serie di azioni. La poste, fra l’altro, deve animare la filatelia e garantirle una visibilità negli uffici, “moltiplicare e sostenere le azioni e gli avvenimenti locali”, concepire e finanziare campagne di comunicazione, agevolare le attività locali. Compito principale della Ffap è servire da passaparola tra la base dei sodalizi e dei loro iscritti con gli altri firmatari della Carta. Al tempo stesso, deve organizzare ogni anno la “Festa del francobollo”, creare ed organizzare eventi, riflettere su quello che potranno essere in futuro le competizioni e le esposizioni. Deontologica è la principale mansione della Cnep, così da sensibilizzare i propri aderenti, ma non l’unica. Anch’essa, in parallelo, deve rappresentare il tramite tra i singoli esercenti e il vertice, creare ed organizzare eventi, condurre un gruppo di riflessione su quello che è e sarà la professione.
L’unione fa la forza. Almeno a Parigi
30 Gen 2010 07:32 - FROM ABROAD
La “Carta della filatelia” impegna La poste e le associazioni che riuniscono da una parte i circoli e dall’altra i commercianti ad azioni autonome ed altre congiunte