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editor Fabio Bonacina

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Il segretario generale della Slp-Cisl dice no all’affidamento esterno, in particolare alle tabaccherie, di alcune prestazioni. A repentaglio 10mila posti di lavoro. La situazione di Tnt e Defendini

I tabaccai potenziali concorrenti in alcune prestazioni postali
I tabaccai potenziali concorrenti in alcune prestazioni postali

“Da più regioni d’Italia si diffonde la protesta per le file estenuanti all’interno degli uffici postali che in alcune città come Roma, Napoli, Palermo, Catania provocano circa un’ora di attesa per una semplice operazione di sportello”. Ad averlo detto, oggi, non è un rappresentante di associazioni che seguono i consumatori o un amministratore pubblico, ma il segretario generale della Slp-Cisl Mario Petitto.

“Dall’inizio dell’anno -ha proseguito il sindacalista- circa 1.500 sportellisti sono andati in pensione senza che l’azienda provvedesse alla loro sostituzione, lasciando i territori allo sbando. Ormai sembra evidente come l’unico obiettivo dell’attuale management di Poste sia il taglio dei costi e quindi del personale, rimanendo insensibile alla contrazione dei volumi e alla qualità dei servizi, percepita dai cittadini in termini di forte negatività”.

“Ci viene difficile quindi capire la strategia dell’amministratore delegato”. Il quale “anziché sostenere e rafforzare gli uffici e gli sportelli di Poste italiane tende a depotenziarli, immaginando di affidare a soggetti esterni, quali i tabaccai, l’erogazione e la vendita dei servizi postali provocando il deserto all’interno degli uffici di Poste”. Un riferimento è alla recentissima opportunità riconosciuta alle tabaccherie di accettare i pagamenti di tutti i bollettini, bancari e postali. Dunque, “mav”, “rav”, “freccia” e bollettini postali smaterializzati, contraddistinti dai codici 674 (il beneficiario è premarcato, occorre digitare soltanto la cifra) o 896 (destinatario ed importo sono già a stampa), intestati ad oltre 3.500 creditori (bollette di acqua, energia, gas, telefonia, comuni, associazioni finanziarie, enti previdenziali, condomini...).

Nei prossimi giorni -ha concluso Mario Petitto- proporremo “una riflessione comune agli altri sindacati di categoria per intraprendere un’azione unitaria che impedisca il depauperamento del settore redditizio dell’azienda, mentre dall’altra parte si chiedono 10mila tagli nel settore postale e del recapito”.

Se l’azienda guidata da Massimo Sarmi registra questa situazione, non è che altre realtà del settore vadano diversamente: secondo la Slc-Cgil, Tnt starebbe pensando a concentrare il recapito ogni due o tre giorni, ritenendo in esubero un centinaio di persone; Defendini srl, invece, ha avuto un incontro con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali allo scopo di individuare gli strumenti “più idonei per la gestione della situazione di crisi”.




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