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editor Fabio Bonacina

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La riorganizzazione, nel caso venisse confermata, prevede significative modifiche alla struttura postale

Non solo il recapito concentrato dal lunedì al venerdì e nessun svuotamento delle cassette il sabato. Le conseguenze del modello che Poste italiane ha presentato ai sindacati inciderebbero anche nella rete logistica, premendo l’acceleratore su riorganizzazioni in parte già avviate.

Se la proposta venisse concretizzata, saranno superati i centri logistici di recapito (Clr), puntando al contrario sui centri di distribuzione master (Cdm); sarebbe completata, inoltre, la revisione dei centri prioritari (Cp, ex centri postali operativi), che scenderebbero dagli attuali trentatré a tredici.

A regime, ci saranno: i centri di meccanizzazione postale (Cmp, che assicurano la copertura del territorio attraverso le attività di accettazione, trasporto e smistamento, sia nelle componenti manuali sia in quelle meccanizzate ad elevata automatizzazione), centro scambi internazionali di Milano (Csi, specializzato nella lavorazione della corrispondenza da e per l’estero), centri prioritari (Cp, per l’accettazione, la connettività logistica con il territorio di competenza, i servizi relativi all’ufficio notifiche e protesti, cioè l’Unep, e le attività di smistamento manuale per i prodotti in “J+1” e per le assicurate provenienti dall’extrabacino e destinati alla città e alla provincia).

Confermate, inoltre, le reti nazionali, che assicurano il trasporto di tutti gli oggetti collegando tra loro i Cmp. Resteranno articolate in: rete aerea (per ordinaria, raccomandata, assicurata e quotidiani), stradale “J+1” (allacciata alla precedente), stradale “J+3” (massiva, commerciale e raccomandata dei grandi clienti) e weekend (attiva nei fine settimana per veicolare la posta ordinaria, raccomandata, grandi clienti e assicurata). Il nuovo modello, però, modificherà il rapporto fra queste nel periodo che intercorre tra il venerdì e la domenica.

Nel contesto dovrebbe emergere un minore impatto ambientale; sarà inoltre l’occasione per rivedere l’impiego dei mezzi a motore. Stime indicative danno una forte (-7.000 unità) diminuzione delle pericolose moto per un aumento di furgoncini (+1.000) e quadricicli elettrici (+1.500).

La riduzione del traffico postale imporrebbe, secondo Poste italiane, una diversa modulazione del lavoro interno
La riduzione del traffico postale imporrebbe, secondo Poste italiane, una diversa modulazione del lavoro interno



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