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editor Fabio Bonacina

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Prende quota l’ipotesi di eliminare, tranne casi specifici, le consegne al sabato per estendere il servizio fino alle ore 20 dal lunedì al venerdì

Mentre il dicastero, dopo le dimissioni di Claudio Scajola e l’interim di Silvio Berlusconi, lavora al complesso tema della liberalizzazione, e mentre il toto-ministri continua (tra gli ultimi nomi che circolano, quello di Giancarlo Galan), Poste italiane approfondisce il suo progetto per rivedere l’organizzazione interna, anche davanti al notevole calo dei traffici, solo nel 2009 scesi del 9,9%.

Delle due ipotesi messe a punto negli ultimi tempi, pare che a prevalere sia quella di ridurre, eccezion fatta per alcune tipologie urgenti, il servizio di recapito a cinque giorni dai sei attuali. Con l’impegno, però, di estenderlo all’intera fascia oraria 8-20.

Se venisse confermata, gli effetti pubblici sarebbero notevoli. Perché il portalettere non busserà più il sabato, quando ragionevolmente le aziende e gli uffici sono chiusi, ma al contrario in casa c’è qualcuno in grado di ritirare gli invii a firma.

L’intervallo utile per la consegna, inoltre, verrebbe automaticamente aumentato, in quanto l’accettazione del sabato negli uffici postali sarebbe da considerarsi come anticipo del lunedì, quindi non più conteggiabile per le valutazioni delle tempistiche fissate dal ministero, proprio come ora non lo sono la domenica ed i festivi. Un esempio: le spedizioni massive, oggi caratterizzate dal “J+3”, se affidate agli sportelli il mercoledì non dovranno più essere consegnate entro il sabato per rispettare i parametri, ma il termine scivolerà al lunedì successivo. La stessa cosa vale per le cassette, che -stando al progetto- non verranno più svuotate di sabato. D’altro canto, secondo Poste questo è il giorno in cui i flussi in entrata risultano più bassi, addirittura del 45%, sulla media settimanale.

Le novità risulteranno importanti anche sul fronte della logistica e dello smistamento. Il personale in esubero -promette la società- verrà reimpiegato nelle attività commerciali.

“Il nuovo modello organizzativo -si legge nel documento presentato alle organizzazioni sindacali- inciderà significativamente sullo sviluppo dell’offerta, consentendo a Poste italiane di ampliare il presidio della clientela all’intera giornata, anche mediante la proposta di nuovi servizi in linea con la diversificazione della domanda. In tal modo l’azienda si propone di ottenere il miglioramento del recapito dei prodotti urgenti e della corrispondenza pregiata, attraverso la riduzione del numero di invii inesitati, e la fornitura di servizi personalizzati anche nelle ore pomeridiane e serali”.

Se il progetto di ridurre drasticamente le attività postali del sabato diventasse operativo, in quel giorno pure le cassette non verranno svuotate
Se il progetto di ridurre drasticamente le attività postali del sabato diventasse operativo, in quel giorno pure le cassette non verranno svuotate



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