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editor Fabio Bonacina

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Servizio universale, indici qualitativi, giorni di attività, finanziamento, controllo, iva... In sintesi, i principali concetti emersi attraverso l’indagine voluta dal ministero

Un paniere del servizio universale ridotto rispetto al vigente, che includa solo i supporti del mercato più remunerativi. Altri operatori, invece, d’accordo con le associazioni di categoria, sostengono che questo debba comprendere esclusivamente le prestazioni rivolte al singolo cittadino; così -è l’opinione- “si potrebbe anche ridurre il costo del servizio universale a carico della collettività”.

È uno dei temi affrontati dalla consultazione pubblica in trentacinque domande organizzata dal ministero allo Sviluppo economico e rivolta a tutti gli aventi interesse: quindi operatori, ma anche sodalizi di consumatori e utenti, parti sociali. Avviata in primavera, l’iniziativa ha coinvolto settantacinque realtà ed ora il dicastero ha esaminato le risposte.

Secondo gli addetti, il sistema regolatore italiano è il più rigoroso tra quelli presenti nei principali Paesi europei, in particolar modo per quanto riguarda il numero degli indici di qualità. Quindi, non è necessario introdurne di ulteriori. Qualcuno, al contrario, suggerisce di aggiungerne, puntando a monitorare la corrispondenza massiva, le motivazioni delle raccomandate inesitate, i tempi di attesa per il ritiro delle stesse.

Un punto del questionario concerne la riduzione a cinque giorni del recapito: accanto al comprensibile accordo delle rappresentative che riuniscono gli operatori e quelle dei lavoratori, stupisce sia favorevole pure “la quasi totalità delle associazioni dei consumatori”.

Ovvio l’esito di un altro quesito, inerente l’incremento dei prezzi nel servizio universale, salutato in maniera positiva da “un numero consistente di operatori nazionali e locali”.

Tra i sistemi per abbattere i costi del recapito nelle zone scarsamente abitate gli addetti suggeriscono lo sviluppo delle cassette modulari.

Per quel che riguarda l’aiuto economico al servizio universale, “una congrua percentuale di operatori e alcune associazioni di consumatori -sintetizza il ministero- sono favorevoli a mantenere l'attuale impostazione di finanziamento dell’onere” mediante la parziale copertura del costo da parte dello Stato. Anche se l’attuale divario tra oneri netti e compensazioni pubbliche è destinato ad aumentare. Un’alternativa potrebbe essere introdurre misure di alleggerimento dei vincoli normativi, ad esempio agendo su punti di accesso alla rete postale pubblica, obiettivi di qualità e recapito.

Una domanda si concentra sui compiti di regolamentazione: alcune aziende, diverse associazioni di consumatori e una di operatori postali sono favorevoli ad una struttura incardinata all’interno di un ministero; un buon numero di operatori e due associazioni di consumatori ritengono invece che sia preferibile una autorità specifica di settore.

Si è parlato anche di iva, argomento ormai di attualità. Quasi tutti sono favorevoli alla sua introduzione in ogni servizio, anche se con un’aliquota ridotta.

La consultazione del ministero ha toccato diverse problematiche del servizio postale, fra cui il recapito nelle zone a scarsa densità abitativa
La consultazione del ministero ha toccato diverse problematiche del servizio postale, fra cui il recapito nelle zone a scarsa densità abitativa



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