Un 20 settembre davvero impegnativo quello che si annuncia per il 2010. Mentre l’Italia ricorderà la breccia di porta Pia con il nuovo tassello della serie “Roma capitale 2007-2011”, il Vaticano risponderà con ben quattro emissioni, tutte peraltro previste dal programma.
Riguardano la riapertura della Biblioteca apostolica vaticana (per la quale usciranno due tagli da 65 e 85 centesimi nonché una carta valore definita “minilibro” da 3,90 euro), il bicentenario della nascita dei compositori Fryderyk Franciszek Chopin e Robert Alexander Schumann (0,65, 1,00 e foglietto da 4,40 euro), la Madonna di Loreto nel novantesimo dalla proclamazione a patrona dei viaggiatori in aereo (aerogramma da 1,00 euro) e i due secoli dalla nascita di Leone XIII (65 cent).
Fu quest’ultimo personaggio, diventando il 256° pontefice tra il 1878 ed il 1903 (morì il 20 luglio) e firmando il terzo pontificato più lungo della storia, a dover gestire i rapporti con il nuovo Stato sabaudo alla scomparsa di Pio IX.
Nato a Carpineto Romano il 2 marzo 1810, Vincenzo Gioacchino Pecci era dotato di grandissima memoria e fu un grande appassionato della lingua latina, nella quale si distinse fin da giovanissimo per la facilità nello studio (frequentò i gesuiti a Viterbo e poi approfondì Teologia presso il Collegio romano). Ordinato sacerdote a 27 anni, fu inviato dapprima nella diocesi di Benevento, poi in quella di Perugia dove rimase per circa trenta anni. Operò anche come nunzio, in Belgio e in Germania.
È ricordato come il papa delle encicliche, ne scrisse infatti ben 86, anche con lo scopo di superare l’isolamento nel quale si era ritrovata la Santa Sede dopo l’Unità d’Italia. Fra esse spicca la “Rerum novarum” del 1891 che -notano oggi da oltre Tevere- “segnò una svolta nella storia della Chiesa”. È infatti il primo tentativo di calarsi nella realtà dell’epoca, una realtà caratterizzata da conflitti legati al momento storico e politico. Il documento del papa, proprio in relazione a questi fatti, esorta all’azione combinata tra Chiesa, Stato e parti sociali per cercare di risolvere la “questione sociale”. Per questo motivo gli fu attribuito il nome di “papa dei lavoratori” o “papa sociale”.
Tornando al francobollo, l’esemplare è in fogli da dieci e conta su una tiratura di 500mila pezzi.
La “Rerum novarum”, di recente citata da Benedetto XVI nella “Caritas in veritate”, è stata espressamente ricordata nel settantacinquesimo dal Belgio (con tre francobolli da 50 centesimi, 1,00 e 3,00 franchi usciti il 12 febbraio 1966) e, un quarto di secolo dopo cioè nel 1991, ancora da Belgio (14 franchi dell’11 maggio), Cile (100 pesos del 23 maggio) e Vaticano (da 600, 750 e 3.500 lire del 23 maggio).