Ieri a Mestre la battuta da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è offerto di “passare la voce” per trovare -dopo quattro mesi di interim- il nuovo ministro allo Sviluppo economico.
Ed oggi l’ulteriore promessa del premier, Silvio Berlusconi. “La settimana prossima -è il suo annuncio- sottoporrò al capo dello Stato il nome”. “Mi permetto di garantire -ha detto- che il mio «interim» non è stato un vuoto, ma «un pieno», un vero e proprio pieno di decisioni e di provvedimenti e che il dicastero di via Vittorio Veneto è stato ed è nelle mani di una delle istituzioni più autorevoli del Paese, quella del presidente del Consiglio. Sono state assunte molteplici decisioni organizzative, tutte tese all’efficacia e all’efficienza, sono state tenute molteplici riunioni con i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori, degli enti territoriali, si è operato incessantemente a supporto di imprese, investimenti, innovazione, telecomunicazioni, intermediazione delle imprese, settore dell’energia, con una decisione e con una concretezza mai viste prima, come credo, nella storia del ministero”.
Rimane il quesito su chi possa essere il candidato. Pare ormai scartata l’ipotesi di Paolo Romani, fra i nomi più accreditati prima delle vacanze. Oggi il “Corriere della sera” ha ipotizzato come possibile figura il presidente della commissione finanza del Senato, l’economista finiano Mario Baldassarri. Però, occorrerebbe ricompattare la maggioranza...