Camerun (ma perché nella carta valore è scritto in inglese, “Cameroon”?) e Angola, realtà toccate dal 17 al 23 marzo, sono citate nel 10 centesimi, anche se l’immagine riguarda soltanto la parrocchia di sant’Antonio a Luanda; la Terra Santa, a documentare il soggiorno svoltosi tra l’8 e il 15 maggio, è nel taglio da 65 con il richiamo al giardino del Getsemani di Gerusalemme; la Repubblica Ceca, così da rammentare l’esperienza vissuta dal 26 al 28 settembre, figura nello 0,85 euro con la cattedrale praghese di san Vito.
Sono i tre francobolli con cui, dal 15 novembre, il Vaticano affiderà alla storia gli itinerari che Benedetto XVI ha compiuto l’anno scorso fuori dall’Italia.
Prodotti in al massimo 600mila serie, sono confezionati in minifogli da quattro pezzi con due bandelle inferiori e una laterale sulla sinistra. Un’impaginazione molto simile a quella adottata a Tel Aviv, e non è un caso se il secondo esemplare -come si sapeva- è in emissione congiunta (e gode addirittura di un ulteriore annullo fdc), al fine di “celebrare -come viene sottolineato dall’Ufficio filatelico e numismatico- questo storico viaggio pastorale nei luoghi della vita terrena di Gesù”.