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editor Fabio Bonacina

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Nei prossimi giorni il perfezionamento della permuta. Liberalizzazione: la bozza del decreto legislativo non figura tra gli argomenti affrontati questa mattina dal Cdm

Sancita formalmente la cessione, da parte della Cassa depositi e prestiti, dell’intera quota (il 35%) che deteneva di Poste italiane. Il provvedimento, annunciato il 30 giugno con la richiesta da parte del ministero ad Economia e finanze, è stato quantificato nei suoi aspetti tecnici dalla sede di Milano della Deutsche bank ag il 10 novembre, il 30 trasformato in decreto e ieri messo nero su bianco nella “Gazzetta ufficiale”.

“Per quanto riguarda la permuta azionaria con il Mef, attraverso la quale Cdp ha ceduto al ministero le intere partecipazioni in Enel, Poste e Stm nv ed è salita al 26,37% del capitale sociale dell’Eni, l’operazione avrà un impatto positivo sui conti Cdp”, commentano da quest’ultima. “La permuta consente a Cassa di ottemperare agli impegni assunti nei confronti dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato in relazione alla partecipazione detenuta in Enel”.

La transazione -viene aggiunto- sarà perfezionata entro dieci giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento. Una volta completato l’iter, il dicastero guidato da Giulio Tremonti, avendo già il 65% delle quote, raggiungerà il controllo intero su Poste italiane. Probabile trampolino di lancio per ulteriori operazioni.

Resterebbe ancora aperta, ed ormai siamo a due settimane dalla data ultima, la procedura sulla liberalizzazione. Ancora ieri alcune fonti davano il passaggio in Consiglio dei ministri per questa mattina, ma la bozza del decreto legislativo per “il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali comunitari” non figura tra gli argomenti ufficialmente trattati. Il ministero allo Sviluppo economico viene citato soltanto per un non meglio definito decreto del presidente del Consiglio dei ministri che individua i procedimenti di competenza del dicastero “i cui termini di conclusione superano i novanta giorni”.

Secondo le anticipazioni date da “Milano finanza”, il progetto messo a punto da Paolo Romani riconoscerebbe alla società oggi presieduta da Giovanni Ialongo altri quindici anni di gestione del servizio universale.

Con la cessione della quota finora in mano alla Cassa depositi e prestiti, il ministero ad Economia e finanze ottiene il controllo totale di Poste italiane
Con la cessione della quota finora in mano alla Cassa depositi e prestiti, il ministero ad Economia e finanze ottiene il controllo totale di Poste italiane



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