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editor Fabio Bonacina

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Il Museo accolto nel maniero di Trento ha raggiunto il secolo, annunciando diverse attività, ad esempio l’impiego di un annullo. Fra i dipinti, non mancano quelli a richiamo postale

L’annullo annunciato per il 27 aprile
L’annullo annunciato per il 27 aprile

Trento - Il 2024 rappresenta un anno molto importante per il Museo del castello del Buonconsiglio, perché celebra i cent’anni di vita. È un periodo -annunciano dalla sede- “caratterizzato da un ricco calendario di eventi” che nel corso delle stagioni lo renderanno vivo, partecipativo, accessibile, rivolto a tutti i pubblici con mostre, pubblicazioni, aperture serali straordinarie, aperitivi d’arte, conferenze, concerti, attività per le famiglie, appuntamenti per i giovani, spettacoli teatrali, installazioni in città e ancora altro.

Il compleanno ufficiale sarà celebrato sabato 27 aprile con una giornata densa di eventi che si svilupperanno pure fuori dalle mura; ci sarà anche l’annullo, in uso presso il maniero dalle ore 11 alle 17. Da segnalare il percorso “Museo anno zero. Opere recuperate 1919-1923”, incentrato sul delicato reperimento dei beni dopo la Grande guerra, così da formare il primo nucleo espositivo; resta visitabile fino al 5 maggio.

La struttura, con le sue sedi distaccate, conserva più di 120mila oggetti tra dipinti, disegni, stampe, sculture, reperti archeologici, manoscritti, codici musicali, mobili, monete, bronzetti, collezioni d’arte applicata. Grazie a questa ricchezza, “è ormai uno degli attori culturali più importanti del Trentino”, visitato da oltre 300mila persone ogni dodici mesi.

Di là dall’obliterazione, la sede offre alcune citazioni postali, in particolare gli oli su tela ritraenti personaggi che si sono fatti immortalare con lettere tra le mani, a sottolineare il loro rango. Sono dovuti a Giovanni Battista Lampi il Vecchio (1751-1830) e realizzati tra il 1778 e il 1779; riguardano il padre domenicano Vincenzo Alberti Colico, il vescovo Gerolamo Luigi de’ Crivelli, il canonico Massimiliano Lodron (fine).

Tra i dipinti da scoprire al Museo, quelli con richiamo postale dovuti a Giovanni Battista Lampi il Vecchio: ritraggono il padre domenicano Vincenzo Alberti Colico, il vescovo Gerolamo Luigi de’ Crivelli, il canonico Massimiliano Lodron
Tra i dipinti da scoprire al Museo, quelli con richiamo postale dovuti a Giovanni Battista Lampi il Vecchio: ritraggono il padre domenicano Vincenzo Alberti Colico, il vescovo Gerolamo Luigi de’ Crivelli, il canonico Massimiliano Lodron



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