“Vorrei essere una rondinella e venire a trovarvi”. Lo scrisse, in una delle sue lettere, il militare Vincenzo Rosato, classe 1923, finito durante la Seconda guerra mondiale ad Itaca, poi rientrato a Cefalonia, catturato dai tedeschi e morto nell’affondamento della nave “Ardena”.
Numerose sono le sue corrispondenze trascritte, alcune anche riprodotte, nel nuovo libro di Vitoronzo Pastore. Libro che s’intitola “Il massacro della divisione Acqui 1939-1943” (Suma editore, 462 pagine in bianco e nero, 20,00 euro). Segue “Dietro il filo spinato - Documenti e testimonianze dei soldati italiani prigionieri degli alleati e internati dai tedeschi 1940-1945”.
L’approccio è simile: ricostruire le vicende degli uomini in divisa basandosi anche sulla documentazione epistolare e sulle testimonianze dei sopravvissuti. Senza trascurare Bari, dove nel 1953 vennero portati i resti mortali di alcuni dei combattenti, che ora giacciono nel Sacrario dei caduti d’oltremare.
Una buona parte del lavoro si concentra sul servizio postale nelle isole Ionie e appunto sulle missive dei soldati, diverse delle quali raffigurate in formato leggibile. Un altro capitolo racconta la storia di Giovanni Anghinoni e Albertina Arioli, che si conobbero in un lager e poi si sposarono.
Collegata all’iniziativa editoriale, quella benefica: l’autore devolverà i proventi alla onlus brindisina Alois Alzheimer.