“Riassumere questo secolo di vita della nostra società significa ricalcare la storia del nostro Paese, le vicende dell’industria italiana, la guerra e le difficoltà, ma anche la rinascita, la volontà di progredire e crescere, di guardare in avanti verso un mondo mutato e pieno di sfide”. Lo annota il presidente della stessa, Igino Ugo Mazzola, nel bollettino illustrativo dedicato al tonno Maruzzella.
Racconta una storia da… otto. Nel 1918 Igino Mazzola fonda a Genova la ditta, che si specializza nel commercio estero di articoli ittici e coloniali. Nel 1938 acquista un’azienda di sardine e pesce azzurro, creando la flottiglia di pescherecci a Marano Lagunare (Udine). Successivamente, amplia il catalogo, con anguille, sgombri e tonno. Pur perdendo le navi e i due impianti in Istria per gli eventi bellici, nel 1948 rinasce e diventa una società per azioni, sempre rimanendo in ambito familiare. Nel 1958 il marchio è il primo in Italia ad utilizzare il formato monodose da cento grammi. Lungo il medesimo periodo, acquista un ulteriore stabilimento a Loano (Savona). Ora, nel 2018, distribuisce le sue selezioni pure nei mercati stranieri, con oltre 60 milioni di scatole vendute all’anno.
Ed il francobollo emesso oggi? Originale l’idea, firmata da Giustina Limite, delle commesse all’esterno di un negozio di generi alimentari che pubblicizzano il protagonista, aggiungendo una confezione nel contenitore di vetro ed il logo. Però alcuni dettagli, in particolare i visi (probabilmente ritoccati per rendere le persone irriconoscibili), non sembrano riusciti bene.
Inserito nel percorso “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, il dentello è autoadesivo in fogli da ventotto; la tiratura si è fermata a quattrocentomila unità. L’annullo è stato appoggiato allo spazio filatelia di Genova.