Misura 40,5x60 centimetri ed il titolo completo è “Francobollo per il centenario, collage fotografico su tavola, 1980”. A firmarlo è stato uno dei più noti artisti di mail-art, Guglielmo Achille Cavellini. Una settimana fa il lavoro era stato messo in asta dalla Fondazione bresciana che porta il nome dell’artista, nell’ambito di una manifestazione in favore dell’Anlaids; come tutte le opere in mostra, il prezzo di vendita era fissato in cinquemila euro. A comprarlo è stato il commerciante di francobolli milanese Sebastiano Cilio, ed ora figura nel suo studio di via Lanzone 40. “Se ci fosse qualcuno interessato -dice oggi il nuovo proprietario- lo mostrerò volentieri; basta che si fissi un appuntamento...”. Cilio, però, è anche presidente della Borsa filatelica nazionale, sodalizio che ora sta per andare al voto (con lui, attualmente figurano in carica Daniele Della Casa, Iginio Lottini, Giancarlo Masselli, Maurizio Pitteri ed Oscar Sanguinetti). “Le candidature vanno presentate entro il 26 novembre, ma una norma statutaria prevede che, se queste non superano il numero delle cariche da rinnovare, le elezioni -attualmente previste per febbraio- non si terranno, confermando automaticamente i candidati”. Nel caso si svolgano, i poco più di duecento soci dovranno scegliere il presidente, il suo vice, cinque consiglieri, oltre a due revisori e a quattro esperti che, con il presidente in carica, compongono la commissione di vigilanza sui falsi. Si chiude, dunque, un altro mandato triennale; con quali risultati? “Sono nel consiglio della Borsa dal 1977, e la guido dal 1997”, spiega il cinquantasettenne Sebastiano Cilio. “Ho, quindi, dei parametri di riferimento precisi. Diciamo che, in una situazione generale abbastanza stagnante, la filatelia tiene il passo e risente meno della crisi, meglio di altri settori, come l’industria. Lo vedo ogni giovedì, quando ci troviamo in via Camperio 4, sede che recentemente è stata riconfermata. Mediamente -è accaduto anche questa mattina- partecipa un centinaio di soci, e io ci sono sempre. Questa presenza permette di rilevare la situazione in tempo reale, di avere il polso della situazione: si lavora, ma si scambiano anche pareri e notizie, si conosce cosa si vende e cosa no. Come in una qualsiasi borsa, insomma...”. Concorrenza con l’Associazione filatelisti italiani professionisti? “Sono due realtà diverse e un tempo era consuetudine che il presidente della Borsa fosse il vice dell’attuale Afip. Io ho rinunciato per non caricarmi troppo di impegni. D’altro canto, l’obiettivo è differente: la Borsa, con gli incontri settimanali del giovedì, punta ad un’attività principalmente commerciale; l’Afip, soprattutto negli ultimi anni, ha assunto un ruolo più istituzionale, di confronto e relazione con l’attuale ministero allo Sviluppo economico e con Poste italiane”.
Rimane in... casa l’opera di Cavellini
19 Nov 2009 19:21 - NEWS FROM ITALY
Proposta alla Triennale di Milano, è stata comperata da Sebastiano Cilio, il presidente della Borsa filatelica nazionale. Intanto, questa si prepara alle elezioni