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editor Fabio Bonacina

27241 news from 8/3/2003

Accanto alle abituali lamentele post natalizie, l’inizio del 2010 vede Enti locali e Prefetture confrontarsi con Poste italiane pure su un altro tema: la limitazione delle presenze sul territorio. Intanto...

Ancora una volta, le lamentele dal territorio
Ancora una volta, le lamentele dal territorio

Non cessano le lamentele sui disservizi, e la piega è preoccupante perché, ormai, non sono soltanto i privati, magari rivolgendosi al giornale locale, a protestare. Sempre più spesso prendono l’iniziativa gli Enti locali, magari... ispirati dal periodo elettorale. Cui si aggiungono le Prefetture, il cui ruolo è più di mediazione.

Rispetto agli altri anni, questa volta le lagnanze vertono su due aspetti: da una parte i tradizionali ritardi (che dopo il periodo natalizio si notano di più), dall’altra la scelta di Poste italiane di ridurre la presenza sul territorio, limitando gli orari di apertura o addirittura chiudendo le sedi meno redditizie.

A Lecce, ad esempio, il prefetto Mario Tafaro ha convocato allo stesso tavolo i sindaci della zona e i delegati della società. I presenti “hanno preso atto che le disfunzioni sono parzialmente da ricondurre alle assenze del personale addetto al recapito ed ai rilevanti flussi postali propri del periodo festivo”. Poste “ha garantito l’implementazione delle risorse umane con l’assunzione di circa venti unità”.

E non è che le cose al Nord vadano meglio. Il caso di Seriate (Bergamo) la dice lunga. Nelle ultime settimane i cittadini sono stati vittime di “aggravate inefficienze sia per i servizi di sportello sia per quelli di recapito della corrispondenza”, dice il sindaco, Silvana Santisi Saita. L’inagibilità completa prima, parziale poi, dell’unico punto in via Partigiani ha creato disagio all’intera città di quasi 24mila abitanti e con importanti attività economiche e istituzionali. Alla situazione si è aggiunta l’insoddisfazione per la consegna a domicilio. A ruota c’è stato il nuovo incontro con i delegati del gruppo. “Da questo tavolo -ha aggiunto il primo cittadino- ci alziamo promettendoci un servizio di qualità, garantendo distribuzione postale e riorganizzazione del personale agli sportelli. Speriamo di voltare pagina nell’annosa storia postale cittadina”.

A Lucca, invece, il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, ha preso carta e penna, scrivendo direttamente al viceministro Paolo Romani. Il testo “ribadisce la necessità di trovare una soluzione ai continui ritardi nella consegna della posta e denuncia con forza i disagi legati alla riduzione degli orari di apertura e di chiusura di molti uffici, in particolare quelli periferici”. È l’ultima misura dopo i confronti avuti nel passato con Poste, riguardanti in particolare la valle del Serchio e le zone montane della Versilia.

Ancora la Prefettura, questa volta di Salerno, diretta da Sabatino Marchione, è intervenuta per mediare tra i Comuni del Cilento e nel vallo di Diano, minacciati da diverse cessazioni parziali, cui si aggiunge l’accorpamento della filiale di Sala Consilina in quella del capoluogo.

Un ordine del giorno formale è stato sottoscritto dalla Giunta comunale di Rossano (Cosenza), guidata da Francesco Filareto, “per protestare contro il permanere della decisione di Poste italiane” riguardante la chiusura, al pomeriggio, dell’ufficio postale ubicato nel nucleo antico. Scelta che “penalizza in maniera eccessiva i pensionati, i commercianti residenti nel centro storico e i dipendenti dei numerosi uffici pubblici ubicati nella parte antica della città”.

Intanto, Poste ed Associazione nazionale comuni italiani hanno sottoscritto un protocollo per sviluppare negli Enti locali l’approccio elettronico; prevista “la realizzazione e la gestione di una ampia gamma di servizi digitali per il cittadino, integrati e ad alto contenuto di innovazione, utilizzando la rete degli uffici postali e internet”.




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