Verrà ricordato da San Marino e Vaticano il fiorentino Sandro Botticelli, scomparso nel 1510. Mentre non si sa ancora nulla sulle scelte compiute sul monte Titano, da oltre Tevere l’Ufficio filatelico e numismatico è già pronto ad uscire: l’emissione, articolata in tre francobolli nei tagli da 60, 85 e 145 centesimi, arriverà il 5 marzo.
Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, questo il vero nome dell’artista, nasce da famiglia piuttosto modesta nel 1445 e si forma presso la bottega di Filippo Lippi, come rivela l’influenza delle prime Madonne. Fu in seguito molto vicino alla famiglia dei Medici, per la quale realizzò diversi dipinti, soprattutto ritratti; dopo la loro cacciata da Firenze, Botticelli, colpito dalle predicazioni di Savonarola, mutò stile e la sua pittura si fece a carattere sacro. Nel 1481 fu chiamato a Roma da Sisto IV che gli commissionò tre affreschi per la Sistina: “Le prove di Mosè”, “Le tentazioni di Cristo”, “La punizione di Qorah, Dathan e Abiram”. I francobolli riprendono particolari di alcuni volti femminili, tratti dalle prime due opere.
Dopo la morte fu quasi dimenticato e soltanto nell’Ottocento venne nuovamente scoperto, studiato, apprezzato e largamente imitato.
La serie, tirata in 150mila copie, è organizzata in fogli da dieci.
In precedenza l’autore è stato citato da Italia (50 lire del 5 novembre 1973 appartenente alla serie “Uomini illustri”; 1.000 lire o 52 centesimi del 18 gennaio 2001 “Italia in Giappone” con l’“Annunciazione” e “La nascita di Venere”; 77 centesimi del 2 gennaio 2002 “La donna nell’arte” con un dettaglio della “Primavera”), San Marino (50, 90 e 180 lire del 5 dicembre 1968 per la “Natività mistica”; 50, 180 e 220 lire del 23 febbraio 1972 ancora con la “Primavera”) e Smom (20 grani del 15 novembre 1967 e 15 scudi del 25 giugno 1987, entrambi con san Giovanni Battista).