La mancanza delle indicazioni stradali o dei numeri civici sulle case? Due degli inconvenienti (accanto all’assenza di cassette adeguate o di nomi su cancelli e citofoni) spesso richiamati da Poste italiane per giustificare i ritardi nel recapito.
Qualche volta, però, l’azione del Comune non basta a risolvere i problemi. Lo ha sperimentato Iglesias, che negli ultimi tempi, proprio per consentire a Poste “di operare nel migliore dei modi”, ha attuato un piano straordinario di riordino della toponomastica coinvolgendo circa tremila cittadini e “riducendo ai minimi termini le utenze prive di un indirizzo preciso”.
Nonostante ciò, sul tavolo del sindaco Pierluigi Carta è giunta -e non è la prima volta- una nota di protesta “da parte di numerosi cittadini”. Cittadini che ribadiscono la necessità di una prestazione più efficiente e puntuale, poiché gli inconvenienti rilevati li espongono “a gravi rischi e pregiudizi, da ascrivere all’operato insufficiente di Poste italiane spa, non esclusi quelli che possono derivare dai mancati pagamenti di utenze o di forniture varie”: interruzione di supporti essenziali quali quello elettrico, idrico o telefonico o addirittura l’insorgenza di azioni legali per il mancato adempimento di obbligazioni assunte.
“Considerata la funzione sociale e pubblica del servizio di consegna della corrispondenza”, l’Amministrazione cittadina “insiste nel reclamare un intervento urgente”, finalizzato al suo ripristino in tempi brevissimi.
Un anno fa, sull’argomento Pierluigi Carta aveva presentato un esposto alla Procura di Cagliari, “per valutare se nel comportamento di Poste italiane spa si possano ravvisare estremi di reato”.