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editor Fabio Bonacina

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A sostenerlo, riferendosi a Poste italiane, è il Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti. Nel frattempo, si è insediato il Consiglio nazionale consumatori e utenti

Da Trento la volontà di ricorrere all'Antitrust
Da Trento la volontà di ricorrere all'Antitrust

“I problemi sono tanti, tutti prontamente segnalati dalle associazioni dei consumatori... Le stesse istituzioni pubbliche, i sindacati e i partiti si sono fatti portavoce delle lamentele dei cittadini anche attraverso interrogazioni parlamentari: il tutto senza che ciò abbia portato ad una soluzione delle problematiche sollevate in questi ultimi anni”. Così si esprime il trentino Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti (Crtcu) riferendosi al servizio postale.

In materia di espletamento del servizio universale, ad esempio, ricorda la chiusura degli sportelli, l’accorpamento di quelli destinati alla distribuzione delle inesitate (“con aumento di un terzo delle giacenze come risulta dal monitoraggio del ministero dello Sviluppo economico”), la riduzione delle ore di apertura estive, la chiusura del sabato, la diminuzione degli stessi sportelli dedicati ai servizi universali “con code che arrivano e superano l’ora di attesa”. Senza calcolare le proteste per il mancato recapito della corrispondenza e i rincari spropositati delle caselle postali. Tutti elementi che hanno convinto il sodalizio a segnalare all’Antitrust “un possibile abuso di posizione dominante o prassi commerciale sleale”.

Gli inconvenienti non mancano anche su altri fronti, come per la conciliazione, la cui procedura non è conosciuta, tanto da farla diventare “sempre più uno specchietto per le allodole utile solo per rispondere ai consumatori infuriati sui giornali. Insomma più uno strumento di marketing che una vera e trasparente modalità di soluzione delle controversie”.

Intanto, dalle dimissioni di Claudio Scajola sono trascorsi 152 giorni. Giovedì scorso si è riunito il Consiglio nazionale consumatori e utenti, il Cncu. “Senza -hanno fatto notare Adiconsum, Adoc e Cittadinanzattiva- ministro dello Sviluppo economico, senza presidente della Consob e senza un’Autorità di regolamentazione e vigilanza in settori liberalizzati quali trasporti, servizi idrici e postali: anche così si spiega il motivo per cui l’Italia è fanalino di coda nella classifica della competitività a livello europeo”.

Diverso è l’atteggiamento dello stesso dicastero. Il rinnovo -ha affermato il sottosegretario e presidente del Cncu, Stefano Saglia -conferma l’attenzione del Governo verso le politiche a tutela dei consumatori e della concorrenza. Le preoccupazioni finora espresse da più parti sono state definitivamente superate”.

Nel contempo, più fonti indicano probabile per oggi la nomina di Paolo Romani a titolare del ministero. Sarà la volta buona?




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