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Vito Salierno
LA CENSURA POSTALE IN LOMBARDIA

64 pp. - formato cm 17x24 - brossura - ed. 2004
collana "Ritrovati"
In italiano

ANCHE IN OMAGGIO (classe A)

ISBN: 88-85335-75-6
978-88-85335-75-2
La violazione del segreto epistolare è stata una prassi costante in tutti i tempi e ovunque, non solo nei confronti della posta di stato e diplomatica, cosa comprensibile anche se non giustificabile, ma anche di quella civile ed ecclesiastica. La cosa era risaputa a tal punto che gli stessi estensori delle lettere si premunivano usando cifrari ed evitando di menzionare nelle lettere nomi o fatti che rischiassero di diventare pubblici in caso di intercettazione.
Lo stesso Bismarck, il "cancelliere di ferro", ne era consapevole tanto da scrivere alla moglie Johanna di evitare nelle sue lettere di citare nomi e giudizi su persone perché non desiderava far conoscere all'esterno i suoi interessi.

Un argomento così vasto, se trattato in generale, rischia di diventare troppo generico e vago e di non dare un'idea precisa della sua complessità. Si è pertanto di proposito ristretto il campo di indagine alla Lombardia concentrando le ricerche nello spazio, la Lombardia austriaca poi Lombardo-Veneto per l'appunto, e nel tempo, un secolo o poco più di dominazione austriaca compreso il non meno interessante interludio francese.

La maggior parte delle notizie inedite provengono dall'Archivio di Stato di Milano, Fondo Presidenza di Governo.
Vito Salierno, laureato in giurisprudenza, con successive specializzazioni in storia diplomatica, lingua e cultura urdu, lingua e letteratura inglese, si è interessato alla storia postale durante gli anni trascorsi in Pakistan (1960-1964) in qualità di Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura e Addetto Culturale a.i. all'Ambasciata d'Italia. A Karachi è infatti entrato in contatto con gli ambienti filatelici locali dove è stato iniziato alla storia postale di indirizzo inglese.
Rientrato in Italia per motivi di insegnamento, ha iniziato a collaborare nel 1965 al "Collezionista" di Torino, scrivendo in seguito anche per "Filatelia" e "Francobolli" di Roma e per il "Notiziario ASIF" di Torino. Dal 1975 al 1984 ha diretto la rivista bimestrale "Il Nuovo Corriere Filatelico" di Firenze. Per dodici anni ha presieduto la Commissione per la storia postale della Fédération Internationale de Philatélie; dal 1975 è stato giurato internazionale per la storia postale e per la letteratura filatelica. Nel 1982 gli è stato assegnato l'Oscar del giornalismo filatelico.
Fra i suoi testi divulgativi ricordiamo il "Fascino discreto della posta e del francobollo" (1990), il "Manuale di filatelia" (1992), e la collana di "Bibliografia filatelica e storico-postale ragionata" dell'area italiana giunta al settimo volume.
Per la nostra casa editrice ha pubblicato nel 2004 "La censura postale in Lombardia" e "La posta austriaca a Roma", nel 2006 il primo volume (Italia-Svizzera) e nel 2011 il secondo (Italia-Francia) della serie "Le relazioni postali dell'Italia nell'Ottocento. Convenzioni e tariffe postali - Elenco ragionato delle corrispondenze in periodo filatelico".
È venuto a mancare il 24 febbraio 2013.

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