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Cod. 1971E
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STORICO



Ricciotti Garibaldi
LA CAMICIA ROSSA
NELLA GUERRA BALCANICA
CAMPAGNA IN EPIRO 1912

260 pp. - fotografie dell'epoca in b/n e a colori - formato cm 15x21 - brossura - ed. 2007
A colori la tavola con la pianta schematica delle operazioni della legione italo-greca e della battaglia di Drisco
collana "appuntamento con la Storia"
In italiano

ANCHE IN OMAGGIO (classe A)

ISBN: 978-88-85335-91-2
Con la collaborazione di Annita Garibaldi Jallet e del Museo di Villa Garibaldi di Riofreddo (Roma).
Si ringrazia il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi.

Presentazione di Annita Garibaldi Jallet.

I Garibaldi e la loro attualità, conversazione con Annita Garibaldi Jallet a cura di Fabio Bonacina.

Introduzione di Bruno Crevato-Selvaggi.

In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, l'"eroe dei due mondi", un volume scritto dal figlio, Ricciotti Garibaldi. Riedizione dell'opera pubblicata nel 1915 in cui l'autore descrive il contesto militare degli avvenimenti e la partecipazione dei volontari italiani da lui comandati alla prima guerra balcanica in Grecia.

Fu alle operazioni verso Giannina che le "camicie rosse" di Ricciotti parteciparono, e in particolare allo scontro di Drisco (piccola località nell'area). Centro di questa narrazione sono l'antefatto della partecipazione dei garibaldini, la battaglia, le vicende successive, l'epilogo, insomma l'avventura della "camicia rossa" in Epiro nel 1912. Ma non solo. Ampio spazio è dedicato alla preziosissima opera della Croce Rossa Italiana, coadiuvata dalla Croce Blu greca, che ha costantemente seguito e assistito le "camicie rosse". Costanza Garibaldi, moglie di Ricciotti, e Ispettrice della Croce Rossa, in una lunga lettera racconta alcuni episodi particolarmente toccanti.

L'autore, che ha diretto la campagna, ed è quindi anche protagonista del volume, scrive in prima persona un misto fra un racconto e un memoriale, quasi una relazione tecnica con una fitta appendice documentaria a testimonianza delle vicende narrate (motivo principale che ha indotto l'editore a pubblicare una nuova edizione dell'opera). Vi si legge il mito romantico dell'ellenismo, di cui Ricciotti e i suoi, a quasi un secolo dalla sua nascita, erano ancora pervasi; il mito civile della "camicia rossa" volontaria; i commenti sui volontari e la loro possibilità d'uso sui campi di battaglia; il senso di cameratismo ma anche di spavalderia.

Attraverso questo volume il lettore di oggi potrà rendersi conto del tipo di guerra, dell'entità delle forze in campo e dei volumi di fuoco, ma anche dello "spirito" di quella campagna. Avere insomma un bel quadro di un momento e di un episodio che rimase nella memoria italiana.

INDICE

* Presentazione, Annita Garibaldi Jallet
* Tavola a colori della battaglia di Drisco
* I Garibaldi e la loro attualità, conversazione con Annita Garibaldi Jallet, Fabio Bonacina
* Introduzione, Bruno Crevato-Selvaggi

* Dedica, Ricciotti Garibaldi
* I - Grecia e Italia
* II - La Grecia
* III - Preparativi in Italia
* IV - Da Roma ad Atene
* V - Alcuni incidenti
* VI - Da Atene a Metzovo
* VII - La colonna Romas
* VIII - Battaglia di Drisco
* IX - L'ambulanza
* X - Da Drisco ad Atene
* XI - Contabilità
* XII - Documenti
* XIII - Note di promozioni
* XIV - Nota dei volontari
* XV - Nota riassuntiva dei mestieri
* XVI - Nota alfabetica
Dalla presentazione di Annita Garibaldi Jallet:
"Il filellenismo di Ricciotti Garibaldi, che diventa l'epigono dei repubblicani italiani […], rappresenta anche la traduzione di un'analisi personale dell'eredità morale del padre. […] Ricciotti crede possibile una politica interventista, assecondata dal volontariato militare, per la libertà dei popoli. Il simbolo dei volontari, la camicia rossa, è un naturale punto di riferimento per chi sogna avventure, siano essi patrioti sinceri, nazionalisti o avventurieri veri e propri, come del resto Garibaldi ne ebbe tanti tra i suoi legionari. La partecipazione alla gloriosa epopea ha trasformato molti di loro in autentici combattenti.
[…]
È giusto conoscere meglio il lato della tradizione garibaldina rappresentato da Ricciotti Garibaldi, di cui la buona fede non è certo in discussione. Gemellandosi con Riofreddo, la città di Domokos, dove si svolsero i maggiori combattimenti del 1897, ha rinnovato questa tradizione d'amicizia tra la Grecia e l'Italia, oggi sorelle in Europa. Ben venga ogni ricerca, ed in particolare quella legata alla storia della posta, testimone delle storie nazionali, per fare conoscere meglio un'epopea post garibaldina. Sicuramente intrisa di sincera passione e di molti sacrifici di vite generosamente offerte, fa parte della storia d'Italia."

E questa passione traspare dalle parole di Ricciotti Garibaldi stesso:
"[…] una cosa sola voglio rilevare, ed è che la Camicia Rossa sia proprietà e tradizione solamente italiana.
Che in Italia abbia scritto alcune delle sue più geniali e fortunate pagine, nessuno può negare; ma è in America, in Francia e in Grecia, eccezione fatta per l'assedio di Roma, che ha scritto le sue pagine belliche più serie.
[…]
Così finì la battaglia di Drisco, che fu la più sanguinosa che la nostra Camicia Rossa ha avuto, almeno in Europa. L'avere per tre giorni tenuto testa a forze nemiche così preponderanti, soddisfa l'amor proprio del soldato.
L'aver preso parte in un modo modesto, ma non indegno, nella soluzione del problema Balcanico, assicura che se i seguaci di Mazzini - oggi - si seppelliscono sotto il "Pensiero" pure vi è sempre un piccolo manipolo di questi che credono ancora alla "Azione".
Ma il sentimento, per così dire locale, che più dominava in noi italiani, che vi abbiamo preso parte, è di sincera ammirazione per i nostri compagni d'armi greci, che hanno dimostrato, nella difesa degli interessi della loro patria, un eroismo che potrà essere uguagliato, ma non sorpassato."
Ricciotti nasce a Montevideo nel 1847, quarto figlio di Giuseppe Garibaldi e di Ana Maria de Jesus Ribeiro.
Dal 1866 si fa onore sui campi di battaglia. Alla morte del padre, nel 1882, ne vuole raccogliere l'eredità morale, i valori del volontariato militare e del filellenismo presenti nella tradizione garibaldina. È proprio la Grecia che gli permette di rinverdire la tradizione delle «camicie rosse» garibaldine, già dal 1897. Il generale Ricciotti realizza la sua vera vocazione: alla testa di nuovi volontari garibaldini, delinea i tratti di una tradizione di stampo prettamente militare, volta all'intervento a favore della libertà dei popoli, attenta ai valori dell'eroismo e del sacrificio nel culto della nazione.
Muore a Riofreddo (Roma) nel 1924.

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