428 pp. - 801 ill. a colori e b/n - brossura - ed. 2013
In italiano
ISBN: 978-88-7533-062-0
Nelle 497 voci di questo lessico troverà certo soddisfazione lo specialista, ma non solo: chiunque voglia comprendere la propria passione di collezionista o desideri trasformare in conoscenza critica il semplice essere assetato di immagini troverà pane per i suoi denti.
Il carattere di lessico, e quindi enciclopedico, di questo volume aspira ad allargare l'orizzonte di interessi al di là delle cartoline stesse, in direzione di quegli "studi visivi" che stanno integrando la storia dell'arte entro una più vasta prospettiva antropologica.
Una serie di voci come "Collage", "Coloniali", "Documentario valore", "Donna", "Fascismo", "Frammento", "Gruss", "Guerra", "Manifesti", "Metafora", "Politica", "Propaganda", "Pubblicitaria", "Regionalismo", "Stereotipo", "Stile", "Smaterializzazione", "Varietà" apriranno orizzonti più vasti e insospettati sulla cartolina in quanto simbolo della cosiddetta condizione postmoderna; ma senza alcuna fumisteria, sempre rimanendo ancorati alla concretezza delle cartoline stesse, esemplificate nella loro varietà e nel loro inaspettato rivelarsi ben lontane dalla banalità e luogo comune da cui sono solitamente bollate.
L'opera è completata da una bibliografia di quasi 800 titoli che ne fanno un indispensabile strumento di lavoro.
Enrico Sturani (1940) è stato definito "Primo Ministro italiano della cartolina" dall'autorevole catalogo internazionale Neudin, ma lui ama presentarsi come "cartolinaro": da trent'anni si occupa del 'fenomeno cartolina' in tutte le sue accezioni e in tutta la sua estensione. Ne ha edite e ne ha create, ne ha trattato in mostre e corsi universitari, è stato invitato a parlarne anche a Helsinki e a Tokyo. Ha scritto su quelle di Mussolini e del fascismo, su cartoline d'arte e vedutistiche, sempre in una prospettiva che unisce antropologia culturale e sociologia del costume, storia dell'arte e del gusto, per rendere conto della cartolina in tutta la sua specificità e complessità.
Solo ad esempio, in ambito storiografico ha scritto "Otto milioni di cartoline per il duce" (1995, Centro Scientifico Torinese, tradotto in Francia), riedito con il titolo di "Le cartoline per il duce" (2003, Edizioni del Capricorno), "La donna del soldato" (2005) e "Un saluto da Tripoli italiana" (2011, entrambi per il Museo della Guerra di Rovereto). Nel 2012, "La cultura delle quisquiglie" (Biblohaus), "Fatte a pezzi, stravolte, magnificate. Le cartoline nelle opere d'arte" (Barbieri) secondo volume di una trilogia sui rapporti fra cartoline e arte.
Per la nostra casa editrice ha pubblicato nel 2011 "Italia! Sveglia! Uno stivale di cartoline - tutti i simboli della nostra Patria".
Di lui Carlo Fruttero ha scritto: "Un altro torinese eccentrico, che bene ha meritato della patria".